Aggiornato 4.2.2024

 

 

CIL XV 2270-2415

 

CIL XV 2270 = CIL XV S. 451 compl.   Fig. Stanco 2006.2, fig. 38.

Forma: 110

Sig. 10.7+, 3.2. Lett. 1.3, 1.3.

1.     T∙REMMI corona lemniscata

2.     APOLLONI r. p. ds.

T. Remmi Apolloni.

 

Edizioni. CIL XIV 4090.62. Crostarosa 1897, 234 N. 95. Steinby 1978, 44 N. 88. Mari 1983, 107 fig. 159.2 (fr.). Steinby 1987, 44 N. 88. Anderson 1991, 101 N. 229. Bodel 1993, 402. Stanco 2006.2, N. 101.1-2, fig. 38. MNR III.

Commenti. Nell'edizione di Bloch (cfr. Crostarosa) mancava la corona, eccezionalmente posizionata con la parte alta verso destra. Bloch e Anderson segnalano un frammento proveniente da Grottaferrata (Th. Ashby, PBSR 5 (1910), 257).

Datazione. Dressel: I sec. d.C.

  • CIL_XV_2270-Stanco2006.2_38

 

 

Novum CIL XV 2270/1   Fig. Gorostidi Pi 2011.1, fig. 5c.

Forma: 110

1.     S'ESTERTI[---]?.

Sesterti[---]?

 

Edizioni. Gorostidi Pi 2011.1, 328 fig. 5c (fot. di D. Gorostidi).

Commenti. Trascrizione basata sulla fotografia. Non è chiaro se la parte finale del cartello sia conservata.

Datazione. La forma e la paleografia indicano una datazione in età augustea o poco posteriore, Gorostidi Pi. Possibile anche verso metà del I sec. a.C.?

  • NovumCIL_XV_2270-1-GorostidiPi2011.1_5c

 

 

CIL XV 2271

Forma: 110?

1.     L∙SEXT∙

L. Sext( ).

 

Edizioni. CIL XIV 4090.63.

Commenti. Cfr. G.A. Ricci, Memorie storiche dell'antichissima città di Alba-Longa e dell'Albano moderno. Roma 1787, 128. Secondo Dressel potrebbe trattarsi di un frammento di CIL XV 2273 o 1149.

 

 

CIL XV 2272*   Fig. Camilli 1979, tav. XII.88; SAO inv. 27144.

Forma: 110

Sig. 13.1+, 2.6. Lett. 1.5.

1.     EX∙FIGLINA∙SEX∙QVINC

Ex figlina Sex. Quinc( ).

 

Edizioni. CIL X 8043.77. CIL XIV 4090.13. J. Bingen, NSc 1952, 239 N. 16. Camilli 1979, 211 N. 88, tav. XII.88. LSO 1225. Anderson 1991, 102 N. 230.

Paleografia. Litt. antiquioribus. Il secondo e il terzo punto non notati da Dressel e non presenti in LSO. La I di QVINC è piccola.

Commenti. Camilli 1979, 211 N. 88 corregge (dubitativamente) l'edizione di Dressel per la terza lettera (una C e non una G), correzione non accolta in Steinby 1987, 130. Secondo Camilli si può trattare di due elementi onomastici, Sex( ) e Quinc( ), oppure del nome delle figlinae Sex( ) (cfr. Steinby 1974, 107 N. 28; Steinby 1974-75, 87s.; Steinby 1999, 105s.); quest'ultima ipotesi viene definitivamente scartata da Taglietti 1994.2, 328. A Sex. Quinc( ) appartengono anche i bolli CIL XV 1446a-b e var.

       Il numero elevato di ess. rinvenuti nella "villa di Matidia" induce Bologna e Pastorini a ipotizzare una probabile collocazione delle figlinae non lontano dalla villa, v. sotto.

Attestazioni. Bologna - Pastorini 2006, 152, 154 villa a Monteporzio Catone, 22 es. nel peristilio insieme a CIL XV 145, in tutto 42 ess. Alba Fucens (NSc 1952, 239). 1 es. da un lungo e largo muro di terrazzamento pre-flavio sotto il lato S della Domus Augustana, Bukowiecki - Wulf-Rheidt 2015, 362, 366, 375, 416s.

Datazione. Camilli 1979 e Taglietti 1994.2: età augustea (cfr. Setälä 1977, 248).

  • CIL_XV_2272-Camilli79_XII.88
  • CIL_XV_2272-LSO1225

 

 

Novum CIL XV 2272/3.1   Fig. Steinby 1974, tav. VI.39.

Forma: 110

Sig. 5.0+, 2.0. Lett. 1.1.

1.     [---]'FIGL∙S^EX^T'I vel [---]'FIG L∙S^EX^T'I

[Ex] figl(inis) Sexti( ) vel [Ex] fig(linis) L. Sexti.

 

Edizioni. Steinby 1974, 107 N. 28, tav. VI.39.

Commenti. Secondo Steinby 1974, questo bollo potrebbe essere la più antica testimonianza delle figlinae Sext( ), ma potrebbe anche appartenere a L. Sestius Alb(anianus?) Quirinalis, console nell'a. 23 a.C (RE IIA, 1885 N. 3; cfr. CIL XV 1444-1446 e 1445 var.), il cui gentilizio appare tre volte nella forma Sextius (CIL XV 1445c, 1446a-b).

Datazione. Età augustea.

  • NovumCIL_XV_2272-3.1-Steinby74_VI.39

 

 

Novum CIL XV 2272/3.2?

Forma: ?

1.     PRIMIGEN∙L∙SEPTIMI

Primigen(i) L. Septimi.

 

Edizioni. Enei 2001, 71, 136 N.122 (non illustrato).

 

 

CIL XV 2273

Forma: 110

1.     L∙SEXTILI

2.     PRIMIGENI

L. Sextili Primigeni.

 

Edizioni. CIL XIV 4090.64.

Commenti. Cfr. Marini 1884 N. 1294 e 2273 var. 1.

Datazione. Età traianea o prima età adrianea Blake – Bishop 1973, 266 n. 22 erroneamente sulla base di bolli domizianei o anche anteriori (cisterna della villa di Domiziano, Castel Gandolfo). Vivaldi 2013, 392 fine età domizianea (Sabaudia, villa di Domiziano).

 

 

CIL XV 2273 var. 1   Fig. Steinby 1974, tav. III.16.

Forma: 110

Sig. 10.1, 3.6. Lett. 1.4, 1.4.

1.     'L∙SEXTILI caduceus

2.     'PRIMIGEN∙   alatus

L. Sextili Primigen(i).

 

Edizioni. Steinby 1974, 96s. tav. III.16.

Paleografia. Il signum ha l'altezza delle due righe di testo.

Commenti. Potrebbe trattarsi di un esemplare meglio conservato dello stesso timbro pubblicato da Dressel come CIL XV 2273, o di una variante.

Datazione. Steinby 1974, 97: metà I sec. d.C.

  • CIL_XV_2273var1-Steinby74_III.16

 

 

CIL XV 2273 var. 2

Forma: 201

1.     [---]TILI PRIMIGEN[---]

       luna crescens

[L. Sex]tili Primigen[i].

 

Edizioni. G. Jacopi, NSc 1936, 50 (Sabaudia, villa di Domiziano). Steinby 1978-79, 68 N. 92.

Commenti. Cfr. CIL XV 2273 e var. 1.

 

 

CIL XV 2274

Forma: 110

1.     T∙STATILI

2.     EVTY^CHI r. p. ds.

T. Statili Eutychi.

 

Edizioni. Cultrera 1932, 285 N. 8 (66 es., navi di Nemi). Gatti 1950, 340 N. 15 (prima nave di Nemi).

Datazione. Età di Caligola. Bloch 1947, 220; Blake 1959, 23 n. 50 (Nemi).

 

 

CIL XV 2275

Forma: 110 (verticale)

1.     T

T( ).

 

 

CIL XV 2276

Forma: 110

1.     GN∙T∙M

Gn. T( ) M( ).

 

Paleografia. Litt. non bonis antiquioribus.

 

 

CIL XV 2277   Fig. Lega - Valenti 2015, figg. 4, 6.

Forma: 900

Sig. 5.5+ (MNR 7.3), 3.4. Lett. 2.0-2.5.

1.     M∙TVLI

M. Tuli.

 

Edizioni. Lommatzsch, CIL I 2324, p. 1116 (Krummrey). CIL XIV 4090.66. CIL XV 2102. G.B. De Rossi, AdI 45 (1873), 216-218, tav. TU.6. Valenti 2003, 87, 345 fig. 359. Mengarelli et al. 2012, 94 n. 10, 97 tav. 7.E. Lega - Valenti 2015, 146-153. MNR III (Lega - Valenti 2015, 147 n. 80, fig. 6).

Paleografia. Lettere arcaiche (Marini 1884 N. 1349); senza shading e apici. M con aste divaricate, L di tipo arcaico. Sulla paleografia Manacorda 1985, 102, con riferimento a V. Bracco, Inscriptiones Italiae III. Reg. III, f. 1. Istituto poligrafico dello Stato, Roma 1974, 171 n. 280; sulla paleografia e sulla forma a planta pedis Lega - Valenti 2015, 150-152.

Commenti. Secondo Marini 1884 N. 1349 il bollo può essere appartenuto a M. Tullius Cicero, il cui nome è impresso con forme arcaiche e senza il raddoppiamento delle consonanti; invece secondo Mommsen sarebbe anteriore a Cicerone. Per Lega - Valenti 2015, 152 l'identificazione con Cicero rimane tra le più seducenti.  

Attestazioni. Per la distribuzione dei bolli 2277 e var. e Novum 2277/8.1-2 v. la pianta in Lega - Valenti 2015, fig. 9. D. Giorgetti, 'Una villa romana presso Tusculum: dalle ricerche erudite del '700 alle indagini moderne', RendAccLinc 31 (1976), 451-478, in part. 462s. fig. 4. F. Coarelli, Dintorni di Roma. Roma - Bari 1981, 116-119. Valenti 2003, 87; 68, 85-88 (Monte Catone; sulla possibilità di identificare la villa di Cicero, pp. 343-349 § 789-794). Lega - Valenti 2015, 146, 152 non escludono l'identificazione, anche se in considerazione della vasta diffusione del bollo ritengono che si tratti di una produzione commerciale. Positivo Manacorda 1985, 102, 105, che invece pensa a una produzione per uso proprio.

Datazione. Per De Rossi 1873, 216-218 e Coarelli (cit.) di età ciceroniana, più antico per Mommsen (ad 2277). Secondo Manacorda del secondo quarto del I sec. a.C., mentre  Krummrey, CIL I, p. 1116 lo data alla prima età imperiale poiché il nome compare anche su un vaso aretino (CIL I 2334). Th. Ashby, PBSR 5 (1910), 336 lo datava al I sec. d.C.; "... se non a partire dalla fine del II a.C., almeno nella prima metà del I sec. a.C." Lega - Valenti 2015, 152. Per un rinvenimento in contesto tardorepubblicano, villa a Velletri v. C. Mengarelli et al., BStorArt 7 (2012), 91-102, part. p. 94 n. 10, tav. 7.E. Decenni centrali del I sec. a.C. Nonnis 2015.2, 438.

  • CIL_XV_2277-Lega-Valenti2015_4-6

 

 

 

CIL XV 2277 var.   Fig. Moscetti 2020, N. 65.I.

Forma: 110

Sig. 12.9+, 3.2. Lett. 2.7-3.0.

1.     M∙TVLI

M. Tuli.

 

Edizioni. CIL XV 2102. Moscetti 1991, 130 N. 66. Carbonara - Messineo 1991-92, 152 N. 5, figg. 182a-b. Moscetti 2002.2, 71 N. 65.I, fig. a p. 82. Moscetti 2012, 165 n. 352, 169 n. 368, 224. Lega - Valenti 2015, 147s. con nn. 84, 85. Moscetti 2020, N. 65.I.

Paleografia. Testo retrogrado, M con aste divaricate, L di tipo arcaico.

Commenti. V. CIL XV 2277. Carbonara e Messineo leggono gli ess. male conservati HVT∙AA, notando la mancanza del trattino orizzontale nelle A e chiedendosi se il testo forse è retrogrado.

Attestazioni. Montecelio Guidonia (Moscetti), villa presso S. Alessandro (Carbonara - Messineo). Cfr. Lega - Valenti 2015, fig. 9.

Datazione. Prima metà del I sec. a.C., cfr. CIL XV 2277.

  • CIL_XV_2277var-Moscetti2020_65.I

 

 

Novum CIL XV 2277/8.1   Fig. Carbonara - Messineo 1991-92, fig. 180.

Forma: 110

Sig. 6.8+, 1.9. Lett. 1.1-1.2.

1.     M∙TVLI∙M L

M. Tuli M. l(iberti).

 

Edizioni. Carbonara - Messineo 1991-92, 152 N. 3, fig. 180. Lega - Valenti 2015, 148 con n. 87 (MNR inv. 275589), fig. 8.

Commenti. I bolli del liberto di M. Tulius/ Tullius Novum 2277/8.1-2 sono stati rinvenuti nelle località dove sono attestati i bolli del probabile patronus, 2277 e var. Su base paleografica Lega - Valenti, 149 sono propensi a considerare i bolli del liberto un po' più tardi, ma ancora di età repubblicana, non escludendo tuttavia che siano contemporanei. Allo stesso personaggio potrebbe appartenere Novum CIL XV 1201/2.1, dove Ashby ha letto M IVLI M[---]. V. anche Novum 2277/8.3, che Nonnis 2015.2, 439 attribuisce allo stesso personaggio.

Attestazioni. Villa presso S. Alessandro, 6 ess. (Carbonara - Messineo). Cfr. Lega - Valenti 2015, fig. 9.

  • NovumCIL_XV_2277-8.1-CarbonaraMessineo 1991-92_180

 

 

Novum CIL XV 2277/8.2   Fig. Moscetti 2020, N. 65.II.

Forma: 110

Sig. 9.6, 2.1. Lett. 1.2-1.4.

1.     M∙TVLLI∙M^L

M. Tuli M. l(iberti).

 

Edizioni. Carbonara - Messineo 1991-92, 152 N. 4, fig. 181. Moscetti 2002.2, 71 N. 65.II-VII, fig. a p. 82. Moscetti 2012, 212, 161-169, figg. a pp. 220-224.  Lega - Valenti 2015, 148 con n. 87 (MNR inv. 275589), fig. 8. Moscetti 2020, N. 65.II.

Commenti. V. Novum CIL XV 2277/8.1.

Attestazioni. Guidonia (5 ess.) Moscetti. Villa presso S. Alessandro (Carbonara - Messineo). Cfr. Lega - Valenti 2015, fig. 9.

  • NovumCIL_XV_2277-8.2-Moscetti2020_65.II

 

 

Novum CIL XV 2277/8.3   Fig. Anderson 2007, Pl. 12.

Forma: 110

Sig. 9.7, 1.4. Lett. 0.8-1.0.

1.     M∙TVLI∙M∙L∙SAL

M. Tuli M. l. Sal( ).

 

Edizioni. Anderson 2007, 27 N. 50 Pl. 12 (6 ess.).

Paleografia. M con aste divaricate, prima L leggermente a uncino.

Commenti. Allo stesso personaggio potrebbe appartenere Novum CIL XV 1201/2.1, dove Ashby ha letto M IVLI M[---]; v. anche Novum CIL XV 2277/8.1. In questo bollo il liberto di M. Tul(l)ius ha un cognomen; difficilmente SAL può riferirsi all'opus Salarese che, come osserva anche Anderson, è attestato solo dalla fine del I sec. d.C. in poi. Per Nonnis 2015.2, 439 verosimilmente un Salvius.

Datazione. Nonostante la presenza del cognomen la datazione non può scostarsi molto dalla prima metà del I sec. a.C. proposta per altri bolli forse dello stesso personaggio, v. sopra e Nonnis 2015.2, 439.

  • NovumCIL_XV_2277-8.3-Anderson2007_12

 

 

Novum CIL XV 2277/8.3

Forma: 110

1.     T^V^LLI

Tulli.

 

Edizioni. L. Borsari, NSc 1894, 102 (Terracina). Steinby 1978-79, 82 N. 207.

 

 

Novum CIL XV 2277/8.4?

Forma: 900

Sig. ?. Lett. 1.2.

1.     TV[---]

Tu[---].

 

Edizioni. Anderson 1991, 102 N. 231.

Commenti. Anderson considera il suo es. molto danneggiato (non illustrato) come un esemplare di CIL XV 2277; contra Steinby 1993, 494 e Bodel 1993, 402.

 

 

CIL XV 2278   Fig. Berg 2010, fig. 441.

Forma: 110

Sig. 11.5+, 2.8. Lett. 2.1-2.2.

1.     M∙VALE[RI] A[M]P^HIONIS

M. Valeri Amphionis.

 

Edizioni. CIL XIV 4090.67. Berg 2010, 463 N. 42 fig. 441.

Paleografia. Nell'esemplare di Berg il punto è appena visibile in fotografia.

Datazione. I sec. d.C. Berg.

  • CIL_XV_2278-Berg2010_441

 

 

CIL XV 2279 corr.?

Forma: 210 forse 220 (Steinby 1987, 25).

1.     M∙VALERI∙PAEPLI∙

       caduceus inter duos ramos palmae

M. Valeri Paepli.

 

Edizioni. O. Marucchi, NBACr 8 (1902), 106. Steinby 1978-79, 68 N. 93.

Commenti. Marucchi legge PAEPLI invece di PEPLI.

Datazione. Dressel: I sec. d.C.

 

 

 


 

 

CIL XV 2280   Fig. Cappelletti 2006, N. 2.

Forma: 110

1.     EX FIGLIN^IS∙M∙V^AR^IE^N

2.     'M∙'F∙CLEM H^I^LA^RVS∙S∙F

Ex figlinis M. Varien(i) M. f. Clem(entis), Hilarus s(ervus) f(ecit).

 

Edizioni. Cappelletti 2006, 97s. N. 2, fot.

Commenti. Secondo Dressel, Amati, Cod. Vat. 9737, f. 20 e L. Canina, Descrizione dell'antico Tusculo. Roma 1841, 133 avevano dato due versioni differenti dello stesso bollo. Amati: [---] EX∙FIGLIN^IS∙M∙V^AR^IE^N | FLEMILA^RVSSF; Canina: EX∙FIGLINIS∙M | M∙F∙LAEM. Secondo Mommsen si potrebbe pensare anche a M. Varienus M. f. Lem(onia), ipotesi giustamente scartata da Cappelletti. Cfr. CIL XV 964. Sui Varieni v. Lazzeretti - Pallecchi 2005, 225.

 

 

CIL XV 2281 compl.   Fig. Moscetti 2020, N. 70.I; Moscetti 2002.2, N. 70.X.

Forma: 110

Sig. 17.9 ca., 2.8-2.7. Lett. 1.7-1.8.

1.     C∙VIBIVS∙ANTIOC

C. Vibius Antioc(hus).

 

Edizioni. CIL XIV 4090.69. G. Tomassetti, BCom 1890, 111 (Frascati). P. Romanelli, NSc 1933, 250. Steinby 1978-79, 68 N. 94 tav. XXI.5 (Montecelio-Guidonia). Mari 1983, 94 N. 370, 127 N. 479. Moscetti 2002.2, 71 N. 70 fig. p. 82. Moscetti 2020, N. 70.I.

Commenti. Il testo può essere ricomposto sulla base di cinque frr. da Montecelio-Guidonia e i frr. di Tomassetti ([---]∙ANTIOC) e di Romanelli (BIVS∙ANTIOC[---], dove manca chiaramente anche l'inizio del testo). Il frammento edito nel CIL potrebbe collegarsi anche a CIL XI 6689.257a-b di C. Vibius Ve( ) o al Novum CIL XV 2281/2, forse [V]ibius Fe( ). Nonnis 2015.2, 456s. non esclude l'ipotesi che il produttore, di condizione o estrazione libertina, sia riconducibile allo stesso ramo familiare di C. Vibius Pansa, cos. 43 a.C. (Broughton III, 220-222), da cui prende il nome la Pansiana (Nonnis 2015.2, 457).

Attestazioni. Guidonia, Roma Monteverde, Tivoli Moscetti.

Datazione. Steinby 1978-79: età repubblicana o augustea per la paleografia; cfr. Novum CIL XV 2281/2?. I sec. a.C. Nonnis 2015.2, 456s.

  • CIL_XV_2281-Moscetti2020_70.I

 

 

Novum CIL XV 2281/2?   Fig. Moscetti 2020, N. 90.

Forma: 110

Sig. 2.9, 2.5. Lett. 1.7 (da calco).

1.     [---]'IBIVS∙FE

[V]ibius Fe( ).

 

Edizioni. Steinby 1978-79, 83 N. 223. Mari 1983, 85 n. 359 (Moscetti N. 26). Moscetti 2002.2, 72 N. 90 fig. p. 84. Moscetti 2020, N. 90.

Paleografia. Lettere di forma tardorepubblicana; l'occhiello superiore della B è più grande dell'inferiore.

Commenti. Meno probabile lo scioglimento fe(cit), formula non comune in età repubblicana o augustea. Cfr. CIL XV 2281 e CIL XI 6689.257. Una possibile integrazione è [+Vi]bius Fe(lix), con riferimento a Felix, servo di C. Vibius Donatus in CIL XV 1505 e 1506.

Attestazioni. Guidonia.

Datazione. Steinby 1978-79: età repubblicana o augustea (paleografia); I sec. a.C. Nonnis 2015.2, 457.

  • NovumCIL_XV_2281-2-Moscetti2020_90

 

 

CIL XV 2282

Forma: 110 (?)

1.     ANIT[---]

Anit[---].

 

 

CIL XV 2283

V. CIL XV 1355.

 

 

CIL XV 2284

Forma: 999

1.     'VLTVRI

Veturi?.

 

Edizioni. CIL XIV 4090.70.

Commenti. Dressel ipotizza VETVRI (cfr. CIL XV 804); cfr. anche CIL XV S. 114, CIL XV 1496a e 1496 var., CIL XV S. 391.

 

 

CIL XV 2285

Forma: 110

1.     [---]V^LI∙P^HILARGV^R[---]

[---]uli Philargur[i].

 

Paleografia. Litt. bonis.

Datazione. Dressel: I sec. d.C.

 

 

CIL XV 2286

Forma: 110

1.     [---]P^HO

[---]pho.

 

Edizioni. MNR III.

Paleografia. Litt. antiquioribus.

Commenti. Forse un fr. di CIL XV S. 424b.

 

 

CIL XV 2287

Forma: 0

1.     [---]YGIN[---]

[H]ygin[---].

 

Edizioni. CIL XIV 4090.40.

Paleografia. Grandi lettere; testo retrogrado.

 

 

CIL XV 2288

Forma: 110

1.     [---]A∙III

[---]A III.

 

Edizioni. CIL XIV 4090.74.

Paleografia. La terza I è più alta delle altre due.

Commenti. Cfr. CIL XV 1132, dove alla fine vi è VIIII.

 

 

CIL XV 2289

Forma: 110

1.     [---] [[I'SOCRI]][---]

[[---]] Isocri[---].

 

Edizioni. CIL XIV 4090.72.

Commenti. Le lettere conservate sono erase nella parte inferiore. Cfr. CIL XV 1331d compl.

 

 

 


 

 

CIL XV 2290

Forma: 999

  1. [--- T]EGVLA 'DOI

[T]egula dol( ) vel [T]egula Pol(lionis).

 

Edizioni. CIL XIV 4090.71.

Paleografia. Testo retrogrado. La prima lettera della seconda parola è di incerta interpretazione: D o P.

Commenti. Cfr. CIL XV 2233 (Pol(lionis)).

 

 

CIL XV 2291   Fig. Camilli - Taglietti 2018, tav. I B1.

Forma: 110

Sig. 12.2+, 4.0. Lett. 1.4, 1.3.

1.     P∙ANN^IO∙SEPT^IMO S[---]

2.     GEGAN^IO F^IM^BR^IA^E II[---]

P. Annio Septimo, S[ex.] Geganio Fimbriae duovir(is)].

 

Edizioni. CIL XIV 4091.1. Camilli - Taglietti 2018, 343 N. B1, tav. I B1.

Paleografia. La O di Annio in r. 1 è piccola e posta in alto.

Commenti. Dessau legge F^IM^BR^IA.

Datazione. I bolli prenestini di duoviri (v. sotto, CIL XV 2291-2297) forse compaiono in età augustea fino agli inizi del II sec. d.C., Camilli - Taglietti 2018, 332.

  • CIL_XV_2291-CamilliTaglietti2018_I.B1

 

 

CIL XV 2292 corr.   Fig. Camilli - Taglietti 2018, tav. I B2.

Forma: 110

Sig. 11.5+, 4.3. Lett. 1.6, 1.5.

1.     'P∙AQVILLIVS

2.     GALLVS∙IIVIR

P. Aquillius Gallus duovir.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.2. Camilli - Taglietti 2018, 343 N. B1, tav. I B2.

Commenti. Dressel ricorda la tegola prenestina (CIL XIV 4091.2b) in cui si legge litteris pictis: P AQVILIVS | [---]_I_I VIR; v. Camilli - Taglietti 2018, 339, 345 N. T1 con n. a; altri tituli picti con nomi di magistrati ibid., Nn. T2-T5; v. anche CIL XV 2330. P. Aquillius Gallus viene nominato in CIL XIV 3645, 3646.

  • CIL_XV_2292-CamilliTaglietti2018_1.B2

 

 

CIL XV 2293   Fig. Camilli - Taglietti 2018, tav. I B3a.

Forma: 110

Sig. 9.5+, 1.5. Lett. 1.0.

1.     [---]EGN^A^T^I∙P∙SCRI^B∙DV[---]

[L.] Egnati, P. Scrib(oni) du[ovirorum].

 

Edizioni. CIL XIV 4091.3. Camilli - Taglietti 2018, 343 N. B3a, tav. I B3a.

Paleografia. Litt. antiquioribus.

Datazione. I sec. a.C. Cébeillac Gervasoni 2008, 599.

  • CIL_XV_2293-CamilliTaglietti2018_I.B3a

 

 

CIL XV 2293 var.   Fig. Camilli - Taglietti 2018, tav. I B3b.

Forma: 110

Sig.  10.4, 1.5. Lett. 1.3.

1. P∙SCRI^B∙LEGN^A^T^I∙DV

P. Scrib(oni) L. Egnati du(ovirorum).

Edizioni. CIL XIV 4091.3. Camilli - Taglietti 2018, tav. I B3b.

 

 

CIL XV 2294   Fig. Camilli - Taglietti 2018, tav. I B4.

Forma: 530

Sig. 9.5, orb. 4.5. Lett. 1.3, 1.2, 0.7. Lin. 1, 2, 1.

1.     r. p. ss. T LONG PRISC E^T C∙T^REB PLA^N^TA^E r. p. ds.

2.     P BET∙CH^RESIMI

3.     _I_I∙VIR

T. Long( ) Prisc(i?) et C. Treb( ) Plantae duovir(orum) P. Bet(ilieni) Chresimi.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.4. Camilli - Taglietti 2018, 343 N. B4, tav. I B4.

Commenti. Già Dressel ha osservato che _I_I∙VIR è posto in r. 3, al centro del bollo, dove in bolli con datazione consolare si trova l'abbreviazione COS. Camilli e Taglietti (2018,340 n. 171) considerano, con molta cautela (effettivamente scartandola), la possibilità che l'indicazione dei duoviri abbia, in questo unico caso, una funzione esclusivamente datante. Per Dressel, P. Bet(ilienus) Chresimus sembra essere stato l'officinator, mentre per Camilli e Taglietti (2018, 341) si tratta di un produttore privato al quale i magistrati hanno commissionato una certa quantità di materiali per uso nell'edilizia pubblica. V. CIL XV 2296, dove il nome di P. Betilienus Chresimus è associato a una coppia diversa di duoviri; in 2312 compare solo il suo nome. - Il fr. Moscetti 2002.2, 67 N. 18 fig. p. 79 non è identificabile con CIL XV 2294.

Datazione. Di poco posteriore al bollo CIL XV 2312 (inizio del II sec.), Camilli - Taglietti 2018, 341.

  • CIL_XV_2294-CamilliTaglietti2018_I.B4

 

 

CIL XV 2295  

Forma: 110

1.     Q∙MESTRI

2.              _I_I VIR

3.     C∙TAPPVRI

Q. Mestri C. Tappuri duovir(orum).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.6 (da facsimile di E. Stevenson). Camilli - Taglietti 2018, 343 N. B5.

Paleografia. _I_I VIR è di dimensioni più piccole ed è posto nell'interlinea tra la r. 1 e la r. 2, a destra dei due nomi.

Commenti. R. 1: L. Cecconi, Storia di Palestrina città del prisco Lazio. Ascoli 1756, 103 N. 14 legge Q∙MERISI. R. 2: Cecconi legge C∙TAPPVRRI (103 N. 13) o C∙IAPPVF (103 N. 25). Marini 1884 N. 1051 legge C∙TAPPVLEI. P. Petrini, Memorie prenestine disposte in forma di annali. Roma 1795, 337 N. 49 legge infine _I_I_V_I_R.

Datazione. Dressel: I sec. d.C. (?).

 

 

CIL XV 2296 compl.   Fig. Camilli - Taglietti 2018, tav. II B6.

Forma: 540

Sig. 9.0, orb. 4.2. Lett. 1.2, 1.2. Lin. 1, 2, 1.

1.     ∙M∙T^ERE∙CL∙E^T∙C∙CA^EC∙GAV∙IIVIR r. p. ds.

2.     M∙P∙B∙CHR sagitta ds.

M. Tere(nti) Cl( ) et [---] Caec(ili) Gav( ) duovir(orum) M( ) P. B(etilieni) Chr(esimi).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.7. Camilli - Taglietti 2018, 343 N. B6, tav. II B6 (fot. R. Darelli).

Commenti. Per l'interpretazione del bollo v. CIL XV 2294, con una coppia diversa di duoviri, e 2312 con il solo nome di P. Betilienus Chresimus.

Datazione. V. CIL XV 2294.

  • CIL_XV_2296-CamilliTaglietti2018_II.B6

 

 

Novum CIL XV 2296/7   Fig. Camilli - Taglietti 2018, tav. II B7.

Forma: 110

Sig. 12.0+, 3.8. Lett. 1.4, 1.2.

1.     'C TREBECIV[---]

2.     [---] 'CAPITO­­_I_IV[IRI]

C. Trebe( ) Civ[---] Capito duov[iri].

 

Edizioni. Camilli - Taglietti 2018, 343 N. B7, tav. II B7.

  • NovumCIL_XV_2296-7-CamilliTaglietti2018_II.B7

 

 

CIL XV 2297   Fig. Camilli - Taglietti 2018, tav. II B9.

Forma: 110

Sig. 12.0+, 3.2. Lett. 1.2, 1.1.

1.     C∙VOLVNTILIVS∙Q∙F∙VARVS

2.     _I_I∙VIR∙ITER∙CVR∙AED∙SACR

C. Voluntilius Q. f. Varus (duum)vir iter(um), cur(ator) aed(ium) sacr(arum).

 

Edizioni. CIL XV 2298a = CIL XIV 4091.9. Camilli - Taglietti 2018, 343 N. B9, tav. II B9 (fot. R. Darelli).

Paleografia. Litt. pulchris.

Commenti. Eccezionalmente, il personaggio riveste le cariche sia di duovir iterum che di curator aedium sacrarum; il magistrato sarebbe responsabile dei lavori relativi a edifici sacri e della destinazione dei materiali; Camilli - Taglietti 2018, 338 con riferimento a M.G. Granino Cecere - S.M. Marengo, in G. Baratta - S.M. Marengo (a cura di), Instrumenta inscripta III. eum, Macerata 2012, 178s. e M.G. Granino Cecere, in M.G. Cecere (a cura di), Le curae cittadine nell'Italia romana. Quasar, Roma 2017, 44-46.

Datazione. Dressel: I sec. d.C. Per le caratteristiche tipologiche e paleografiche nel corso del I sec. Camilli - Taglietti 2018, 338.

  • CIL_XV_2297-CamilliTaglietti2018_II.B9

 

 

CIL XV 2298a   Fig. Camilli - Taglietti 2018, tav. II B8.

Forma: 110

1.     [C∙VOLVNTILIVS∙Q∙F∙VA]RVS

2.     [_I_I∙VIR∙ITER∙CVR∙AED∙S]'ACR

[C. Voluntilius Q. f. Va]rus [(duum)vir iter(um), cur(ator) aed(ium) s]acr(arum).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.8.

Commenti. Cfr. CIL XIV 4091.9. Impresso sullo stesso mattone con CIL XV 2298b.

Datazione. Dressel: I sec. d.C. (cfr. CIL XV 2297).

  • CIL_XV_2298a-CamilliTaglietti2018_II.B8

 

 

CIL XV 2298b   Fig. Camilli - Taglietti 2018, tav. II B8

Forma: 110

Sig. 2.8+, 3.7. Lett. 1.4, 1.4.

1.     [---]S∙P∙F

2.     [II]VIR

[---]s P. f. [duo]vir.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.8. Camilli - Taglietti 2018, 343 N. B8, tav. II B8.

Commenti. Impresso sullo stesso mattone con CIL XV 2298a.

  • CIL_XV_2298b-CamilliTaglietti2018_II.B8

 

 

CIL XV 2299   Fig. Camilli - Taglietti 2018, tav. III B10.

Forma: 110

Sig. 11.5, 2.5. Lett. 1.7 ca.

1.     M^ACR^I^N∙N^E^RIA^N∙A^E^D

Macrin(i) Nerian(i) aed(ilis).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.10. Camilli - Taglietti 2018, 344 N. B10, tav. III B10.

Paleografia. Litt. antiquioribus.

Commenti. Sulla stessa tegola con Novum CIL XV 2299/2300, v. sotto.

Datazione. I bolli di edili prenestini (v. sotto) sono probabilmente da collocare fra la seconda metà del I sec. a.C. e l'età augustea, Camilli - Taglietti 2018, 332.

  • CIL_XV_2299-CamilliTaglietti2018_III.B10

 

 

Novum CIL XV 2299/2300   Fig. Camilli - Taglietti 2018, tav. III B10.2.

Forma: 110

Sig. 9.0, 3.4. Lett. 2.6.

1.     M^A^NCIA

Mancia.

 

Edizioni. Camilli - Taglietti 2018, 344 N. B10.2, tav. III B10.

Commenti. La presenza di questo bollo complementare sulla tegola bollata da un edile si spiega forse con una produzione in figlinae pubbliche, Camilli - Taglietti 2018, 340s. Mancia è probabilmente un cognomen, v. Kajanto 1965, 106; Camilli - Taglietti 2018, 335 n. 164.

  • NovumCIL_XV_2299-2300-CamilliTaglietti2018_III.B10.2

 

 

 


 

 

CIL XV 2300 compl.   Fig. Camilli - Taglietti 2018, tav. III B11a.

Forma: 110

Sig. 9.2+, 2.1. Lett. 1.4.

1.     [PVP]I∙VOL∙AED

[Pup]i Vol( ) aed(ilis).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.11. Camilli - Taglietti 2018, 344 N. B11a, tav. III B11a

  • CIL_XV_2300compl-CamilliTaglietti2018_III.B11a

 

 

CIL XV 2300 var.   Fig. Camilli - Taglietti 2018, tav. III B11b.

Forma: 110

1.     PVPI∙VOL∙A^E^D

Pupi Vol( ) aed(ilis).

 

Edizioni. Camilli - Taglietti 2018, 344 N. B11a, tav. III B11b.

  • CIL_XV_2300var-CamilliTaglietti2018_III.B11b

 

 

Novum CIL XV 2300 var./2301   Fig. Camilli - Taglietti 2018, tav. III B12.

Forma: 110

Sig. 3.8+, 2.3. Lett. 1.3.

1.     [---]'AR A^E^D

[---]ar aed(ilis)

 

Edizioni. Camilli - Taglietti 2018, 344 N. B12, tav. III B12.

  • NovumCIL_XV_2300var-2301-CamilliTaglietti2018_III.B12

 

 

 

CIL XV S. 452   Fig. Egbert 1908, fig. 30.

Forma: 110

1.     C∙GEM∙RVF∙Q

C. Gem(ini) Ruf(i) q(uaestoris).

 

Edizioni. CIL I 3476 (Krummrey). EphEp IX, 500 N. 976.1. Th. Ashby, PBSR 1 (1902), 194 e ibid. 3 (1906), 205, da Gabii). Il bollo, impresso sullo stesso mattone insieme a CIL XV 2303 (M. Naut. q(uaestor-)), è stato pubblicato da Egbert 1908, 273, 275 N. 2 e fig. 30 (AE 1909 N. 76b, Gabii). Mingazzini 1970, 421 N. 2. Camilli - Taglietti 2018, 344 N. B13, tav. IV B13.

Commenti. Per altri bolli di quaestores di Praeneste cfr. CIL XV 2301, 2302, S. 453 e 2303; lo scioglimento della lettera Q viene riaffermato da Camilli - Taglietti 2018, 332. I quaestores potevano avere funzione come controllo della qualità della produzione pubblica o anche di committenti in rapporto a interventi edilizi pubblici. Sul significato dei bolli laterizi con menzione di magistrati cfr. M. Chelotti, CahGlotz 14 (2003), 205-207; per un formulario affine su bolli anforari da Brundisium cfr. M. Silvestrini, in Les élites municipales de l'Italie peninsulaire des Gracques à Néron. CEFR 215. Naples - Rome 1996, 37s. (Nonnis 2015.2, 232). A Praeneste i Geminii sono attestati sin da epoca molto risalente (Nonnis 2012.1, 389), ma non dopo la deduzione della colonia sillana (Camilli - Taglietti 2018, 328s., 332s.).

Datazione. Appare plausibile una cronologia anteriore all'a. 82 a.C.; Nonnis 2012.1, 386;  Nonnis 2015, 188 con n. 27; Nonnis 2015.2, 232s. I bolli dei questori prenestini si possono collocare fra la fine del II - primi decenni del I sec. a.C.; Camilli - Taglietti 2018, 332.

  • CIL_XV_S.452-Egbert1908_30

 

 

CIL XV 2301 corr.

Forma: 110

Sig. 15.2, 3.7. Lett. 1.7.

1.     M'∙LATER∙Q

M'. Later(i) q(uaestoris).

 

Edizioni. CIL I 3477 (Krummrey). CIL XIV 4091.12, p. 498 (Dessau, Cicerchia). Mingazzini 1970, 421 N. 2. Nonnis 2012.1, 387 N. 7. Camilli - Taglietti 2018, 344 N. B14, tav. III.

Paleografia. Litt. antiquioribus Dressel. Dressel legge M'., Dessau e Cicerchia M. Il secondo punto manca in Steinby 1987, 153.

Commenti. Dessau: Si tratta forse di M. Iuventius Laterensis, quaestor a Praeneste attorno all'a. 62 a.C., quando vi organizzò ludi (Cic. Planc. 63; v. Münzer RE X (1919), 1365-1367 N. 16, cfr. anche BdI 1887, 292ss.) e fu forse pretore nell'a. 51 a.C. (Bloch 1948.2,35). Secondo Krummrey è incerto se quest'ultimo sia identico al questore. Per M. Laterensis v. G. Perl, Klio 52 (1970), 380s. n. 4 e ibid. 53 (1971), 371-373; il nome si potrebbe sciogliere anche Lateranus. Un Manius Laterensius è commemorato a Calymnii, M. Segre, AnArchAt 22-23 (1944-45 [1952]), 158-160 N. 130 = AE 1940 N. 129 = 1954 dopo il N. 10.

       Krummrey considera verosimile che M. o M'. Later. sia stato questore a Praeneste; cfr. CIL XV S. 452, 2302, S. 453 e 2303. Camilli e Taglietti concordano con Nonnis 2015.2, 257, che pensa a un magistrato municipale e interpreta Later(---) come gentilizio piuttosto che come cognome; cfr. Laterius attestato a Caere (CIL I 2765, pp. 1066s.) e a Hispellum (CIL I 3384). Meno probabile Laterinus, suggerito da Petraccia Lucernoni 1988, 42 N. 37 (Nonnis). Per l'interpretazione dei bolli con nomi di magistrati v. S. 452.

       Cfr. Cébeillac Gervasoni 2008, 600 dove un quaestor di I sec. a.C. viene nominato sulla base di un bollo inedito (?) su tegola.

Datazione. Appare plausibile una cronologia anteriore all'a. 82 a.C., Nonnis 2015, 188 con n. 27; I sec. a.C., forse ancora decenni iniziali del secolo se non alla fine del secolo precedente Nonnis 2015.2, 257.

 

 

CIL XV 2302   Fig. Camilli - Taglietti 2018, tav. III B15.

Forma: 130

Sig. 8.2, 2.2. Lett. 1.1.

1.     L∙M^AG∙M∙F∙Q

L. Mag(ulni) M. f. q(uaestoris).

 

Edizioni. CIL I 3478 (Krummrey). CIL XIV 4091.13. Mingazzini 1970, 421 N. 2. Nonnis 2012.1, 387 N. 8. Camilli - Taglietti 2018, 344 N. B15, tav. III B15.

Commenti. Krummrey scioglie Mag(ulni); la gens è di vecchia data a Praeneste (CIL XIV, p. 289; v. anche Nonnis 2012.1, 390 con n. 16), mentre né Magii Magilii sono attestati nella città. Cfr. P. Petrini, Memorie prenestine disposte in forma di annali. Roma 1795, 340, N. 70 (L∙MG∙M∙F∙O). Cfr. anche Marini, Cod. Vat. 9127, f. 268; Marini 1884 N. 1022; BdI 1887, 294. V. Novum CIL XV 2302/S. 453. Per altri bolli di quaestores di Praeneste cfr. CIL XV S. 452, 2301, S. 453 e 2303.

Datazione. La datazione di Dressel (I sec. d.C.) non trova il consenso di Krummrey. Fine III - inizio II sec. a.C. Cébeillac Gervasoni 2008, 600. Appare plausibile una cronologia anteriore all'a. 82 a.C., Nonnis 2015, 188 con n. 27; Nonnis 2015.2, 278; Camilli - Taglietti 2018, 333. Per una datazione più bassa, comunque non oltre il I sec. d.C. Petraccia Lucernoni 1988, 43.

  • CIL_XV_2302-CamilliTaglietti2018_III.B15

 

 

Novum CIL XV 2302/S. 453   Fig. Camilli - Taglietti 2018, tav. III B16.

Forma: 210

Sig. 5.0 ca. Lett. 1.1, 1.4.

1.     M^AG Q

Mag(ulni) q(uaestoris).

 

Edizioni. Nonnis 2012.1, 387 N. 9, fig. 5. Camilli - Taglietti 2018, 344 N. B16, tav. III B16 (fot. R. Darelli).

Paleografia. M con aste laterali divaricate. Il testo è iscritto in un triangolo inserito nel bollo circolare contornato da una linea in rilievo. "La forma inusuale sembra indicare un periodo in cui ancora non si ha una definizione e standardizzazione delle forme dei bolli, più vicine … ai modelli dei bolli ceramici…"; Camilli - Taglietti 2018, 333.

Commenti e datazione. V. sopra, CIL XV 2302.

  • NovumCIL_XV_2302-S.453-CamilliTaglietti2018_III.B16

 

 

CIL XV S. 453  

Forma: 110

1.     C∙MINVCI∙C∙F

2.     Q

C. Minuci C. f. q(uaestoris).

 

Edizioni. CIL I 3479 (Krummrey). D. Vaglieri, NSc 1907, 694 (Praeneste) = EphEp IX, 500 N. 976.2. Mingazzini 1970, 421 N. 2. Nonnis 2012.1, 387 N. 10. Camilli - Taglietti 2018, 344 N. B17.

Commenti. Per altri bolli di quaestores di Praeneste cfr. CIL XV S. 452, 2301, 2302 e 2303; sul significato dei bolli v. il commento a S. 452. I Minucii appartengono alle vecchie gentes prenestine (cfr. CIL I 199 e p. 988). Un omonimo produttore di laterizi operava nell'Etruria meridionale, v. Novum CIL XI 6689.158/9.1-2.

Datazione. Anteriore alla colonia di Silla Krummrey; Nonnis 2012.1, 386; Nonnis 2015, 188 con n. 27; Nonnis 2015.2, 292. Datazione piu bassa in Petraccia Luceroni 1988, 43.

 

 

CIL XV 2303   Fig. Egbert 1908, fig. 30.

Forma: 130

1.     M NAVT∙Q

M. Naut(i) q(uaestoris).

 

Edizioni. CIL I 3480 (Krummrey). CIL XIV 4091.14 (Praeneste). EphEp IX, 499 ad CIL XIV 4091.14. Mingazzini 1970, 421 N. 2. Nonnis 2012.1, 387 N. 11, fig. 7. Camilli - Taglietti 2018, 344 N. B18, tav. IV B18.

Paleografia. Litt. antiquioribus. Q con la coda dritta. Il secondo tratto della V è incompleto.

Commenti. Cfr. BdI 1887, 294. Questo bollo, impresso sullo stesso mattone insieme a CIL XV S. 452 (C. Gem(ini-) Ruf( ) q(uaestor-)), è stato pubblicato da Egbert 1908, 273, 275 N. 2 e fig. 30 (Gabii) = AE 1909 N. 76a. Per altri bolli di quaestores di Praeneste cfr. CIL XV S. 452, 2301, 2302, e S. 453.

Datazione. Appare plausibile una cronologia anteriore all'a. 82 a.C., Nonnis 2015, 188 con n. 27; tra la fine del II e l'inizio del I sec. a.C. Nonnis 2015.2, 302; Petraccia Lucernoni 1988, 38; Camilli - Taglietti 2018, 332s.

  • CIL_XV_2303-Egbert1908_30

 

 

CIL XV 2304

Forma: 110

1.     C∙A∙APOLL

C. A( ) Apoll( ).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.15.

Commenti. Per altri esemplari rinvenuti cfr. P. Pertini, Memorie prenestine disposte in forma di annali. Roma 1795, 340 N. 72. Marini 1884 N. 533.

Datazione. Dressel: I sec. d.C.

 

 

CIL XV 2305

Forma: 999

1.     C∙ALLI

C. Alli.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.16.

Commenti. Le fonti non parlano della forma del bollo, che Dressel ipotizza "quadratum". Cfr. L. Cecconi, Storia di Palestrina città del Prisco Lazio. Ascoli 1756, 187.

 

 

CIL XV 2306a

Forma: 110

1.     M∙ANTON^I∙SOBA^R^I

M. Antoni Sobari.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.17a. E. Gatti, NSc 1903, 25. MNR III.

Commenti. Secondo Dressel M. Antonius Sobarus è lo stesso personaggio che in CIL XV 2307 è denominato Antonius Subarus.

Datazione. Dressel: I sec. d.C.

 

 

CIL XV 2306b

Forma: 110

1.     M∙A^N^TON^I∙SOBARI

M. Antoni Sobari.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.17b.

Commenti. Secondo Dressel M. Antonius Sobarus è lo stesso personaggio che in CIL XV 2307 è denominato Antonius Subarus.

 

 

CIL XV 2306 var. 1

Forma: 110 (?)

1.     M∙ANTONI

2.     SOBARI

M. Antoni Sobari.

 

Edizioni. E. Gatti, NSc 1903, 25. Steinby 1978-79, 68 N. 95. MNR III.

Commenti. Ritrovato a Palestrina insieme a un frammento di CIL XV 2306a (Gatti).

 

 

CIL XV 2306 var. 2?

Forma: 110

1.     [---]'ONI

2.     [---]ARI

[M. Ant?]oni [Sob?]ari

 

Edizioni. D. Vaglieri, NSc 1907, 124. Steinby 1978-79, 86 N. 254.

Paleografia. La N in r. 1 è retrograda.

 

 

CIL XV 2307

Forma: 530/540

1.     ANTONI∙SVBARI∙ET

2.     T∙DIADVM^ENI

Antoni Subari et T. Diadumeni.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.18.

Commenti. Secondo Dressel Antonius Subarus è lo stesso personaggio che in CIL XV 2306a-b (e 2306 var.) è denominato M. Antonius Sobarus.

Datazione. Dressel: fine I sec. d.C.

 

 

CIL XV 2308   Fig. Nonnis 2012.1, fig. 6a.

Forma: 210

1.     Q∙AT

Q. At( ).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.19. EphEp IX, 499. Fasolo - Gullini 1953, 290 N. 11. Nonnis 2012.1, 337 N. 1, fig. 6a a p. 390 (fot. di M.G. Granino Cecere).

Paleografia. Q con coda dritta. Una forte linea segue il contorno del bollo.

Commenti. Cfr. Henzen, AdI 1855, 87 il quale sostiene, erroneamente, che il bollo era impresso su di un vaso. Nonnis 2012.1, 389 con n. 11 propone gli scioglimenti Atilius o, più probabilmente, Atius, con riferimento a un cippo funerario relativo a un Q. Ati (CIL I 88, pp. 718, 869); v. Nonnis 2015.2, 118. Al medesimo produttore viene attribuito il Novum CIL XV 2308/9, che fornisce l'inizio del cognomen.

Datazione. Prima dell'a. 82 a.C. Nonnis 2012; decenni iniziali del I sec. se non ancora fine del secolo precedente Nonnis 2015.2. Fra i bolli più antichi rinvenuti nel santuario di Fortuna Primigenia, Fasolo - Gullini.

  • CIL_XV_2308-Nonnis2012.1_6a

 

 

Novum CIL XV 2308/9   Fig. Nonnis 2012.1, fig. 6b.

Forma: 210

1.     Q∙AT∙B

Q. At( ) B( ).

 

Edizioni. Nonnis 2012.1, 387 N. 2, fig. 6b (inedito, inv. SBAL 10417;fot. di M.G. Granino Cecere).

Paleografia. Q con coda dritta. Una forte linea segue il contorno del bollo.

Commenti. V. CIL XV 2308.

  • NovumCIL_XV_2308-9-Nonnis2012.1_6b

 

 

CIL XV 2309*

Forma: 110

1.     CATTEIVS

2.     FILTATVS

C. Atteius Filtatus.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.20. M. Recco, in Lazio e Sabina 7, 407 n. 32. MNR III.

Commenti. Il punto in r. 1 non notato da Dressel. Cfr. Amati, Cod. Vat. 9751, f. 24 (ATTEIVS | FILTATVS). L. Canina, Descrizione dell'antico Tusculo. Roma 184, 178 legge in r. 2 PILTATVS. Un altro esemplare, da Palestrina, è stato schedato da Bonanni come: AELIUS│FILTATVS. Recco: FITATVS (villa a San Cesareo, Roma). Cfr. CIL XV 2310, dove il nome compare nella forma C. Ateius Phil(tatus).

 

 

 


 

 

CIL XV 2310   Fig. Fasolo - Gullini 1953, 290 N. 12 (dis.).

Forma: 210

1.     C ATEI∙PHIL∙

delphinus ds.

C. Atei Phil(tati).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.21, 36. Fasolo - Gullini 1953, 291 N. 12 (dis.). MNR III.

Commenti. Cfr. CIL XV 2309, dove il nome compare nella forma C. Atteius Filtatus.

Datazione. I sec. d.C. (?).

  • CIL_XV_2310-FasoloGullini1953_12

 

 

CIL XV 2311

Forma: 210

1.     OF BENERI

       crux

Of(ficina) Beneri.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.22.

Commenti. Cfr. i bolli urbani CIL XV 1679, 1687, 1693 della serie 31, datata secondo terzo del V sec., Steinby 2001, 141; Steinby 2020, 414. Evidentemente un Venerius; Kajanto 1964, 214, 58 nome usato anche da cristiani. Esempio tardoantico in PLRE I Venerius.

 

 

CIL XV 2312   Fig. Fasolo - Gullini 1953, 290 N. 2 (dis.).

Forma: 520

  1. caput bovis aut bucranium P∙BETILIENI CH^RESIM

stella, caduceus alatus iacens

P. Betilieni Chresim(i).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.23. Fasolo - Gullini 1953, 290 N. 2 (dis.). MNR III.

Paleografia. Litt. bonis. La M alla fine del testo è piccola.

Commenti. Cfr. Henzen, AdI 1855, 76 (METILIENI CH^RESI caduceus). Il bollo sembra di poco precedente a due bolli, CIL XV 2294 e 2296, che menzionano due coppie diverse di duoviri. Nessuno dei tre bolli specifica il ruolo di P. Betilienus Chresimus, proprietario di un servo M( ) in 2296; Camilli e Taglietti (2018, 341) lo considerano proprietario di una struttura produttiva con una certa capacità e durata di produzione. Si tratterebbe di commesse pubbliche di materiali laterizi affidate a strutture private. Per la gens Betiliena nella produzione anforaria e laterizia in ambiti cronologici e geografici diversi Camili - Taglietti 2018, 341 n. 175.

Datazione. Dressel: fine I sec. d.C.; fine del I o anche i primi anni del II sec. Camilli - Taglietti 2018, 341.

  • CIL_XV_2312-FasoloGullini1953_2

 

 

CIL XV 2313a   Fig. Rossini 1826, tavv. 70, 71.

Forma: 110

1.     SEX∙CAECILI∙PROCES

Sex. Caecili Proces( ).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.24b, g, i.

Paleografia. Litt. antiquioribus.

Commenti. L. Rossini, Le Antichità dè contorni di Roma. Roma 1826, tavv. 70 e 71.

 

 

CIL XV 2313b   Fig. Recco 2013, fig. 8.3.

Forma: 110

1.     SEX∙CAEC∙PROC

Sex. Caec(ili) Proc(es.).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.24a, c, d, e, f, h. Recco 2013, 352 n. 29, fig. 8.3, impresso due volte a formare una "X". MNR III.

Paleografia. Litt. antiquioribus. Forse ancora del I sec. a.C. in base alla paleografia Recco.

Commenti. Diffuso in area prenestina e tuscolana Recco.

 

 

CIL XV 2314

Forma: 110

1.     CALLISTVS stella

2.     COCCEIN^ERVAE stella

Callistus Coccei Nervae (sc. servus).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.26.

Paleografia. In r. 1 la distanza tra le lettere è maggiore che in r. 2.

Commenti. Secondo Dressel Cocceius Nerva potrebbe essere M. Cocceius Nerva, padre dell'imperatore.

Attestazioni. Bologna - Pastorini 2006, 155 villa a Monteporzio Catone.

Datazione. Dressel: I sec. d.C.

 

 

CIL XV 2315 compl.

Forma: 310 o 320

1.     M∙CASSI∙SABINI

M. Cassi Sabini.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.27. MNR III (cit. Steinby 1987, 206).

Commenti. L'edizione del CIL è completata per la forma del bollo.

 

 

CIL XV 2316 corr. Fig. Anderson 1991, fig. 62.

Forma: 110

Sig. 12.6, 3.3. Lett. 1.6-1.8.

1.     TI∙CL∙CENSORIN^I

Ti. Cl(audi) Censorini.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.29. Righini 1975, 238 N. 212 tav. XXXV.1. Fasolo - Gullini 1953, 290 N. 1 (dis.). Anderson 1991, 102 N. 232, fig. 62. Steinby 1993, 494. MNR III.

Paleografia. Lettere senza shading e apici. Punti romboidali.

Commenti. L'edizione del CIL è stata corretta per il nesso N^I finale (cfr. Steinby 1987, 135). Anderson 1991 denomina il bollo CIL XV 2316 corr., ma non segnala alcuna correzione rispetto al CIL (Steinby 1993, 494). Righini colloca il bollo fra i tardoantichi; contrario Chantraine 1978, 769.

Datazione. Prima età augustea?

  • CIL_XV_2316corr-Anderson91_62

 

 

CIL XV 2317   Fig. Arxé Gálvez 1982, tav. LXXVIII.3.

Forma: 530

Sig. 8.0.

1.     CL∙LIVIANI r. p. ds.

       caduceus ds.

Cl(audi) Liviani.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.30. Fasolo - Gullini 1953, 291 N. 23 (dis.)?. García Guinea 1958, 165-167 Nn. 53-54 figg. 10-11 (fr.). Rodríguez Almeida 1969, 52 N. 66, tav. III.2 (quasi compl.). Arxé Gálvez 1982, 205s. Nn. 33-35, tav. LXXVIIII.3. MNR III.

Commenti. Cfr. Henzen, AdI 1855, 87. Secondo Steinby 1974-75, 89s., Claudius Livianus è il dominus noto nelle figlinae Sulpicianae (cfr. CIL XV 559 e var., 932). Nel disegno in Fasolo - Gullini manca la palmetta finale e le quattro lettere mancanti non riempierebbero lo spazio rimanente della riga. Dato che inoltre manca il signum, un caduceo, dovrebbe trattarsi o di una variante o di un bollo del tutto diverso.

Datazione. Steinby 1974-75, 90 e n. 9: prima dell'anno 123 d.C. (datazione basata sul tipo del bollo).

  • CIL_XV_2317-ArxeGalvez82_LXXVIII.3

 

 

CIL XV 2318   Fig.  Fasolo - Gullini 1953, 290 N. 3 (dis.)

Forma: 110

1.     CLA^VDIA^E PR^IMA^E

Claudiae Primae.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.31, cfr. 43. Fasolo - Gullini 1953, 290 N. 3 (dis.). MNR III. Braito 2020, 177s. Cat. 41.

Attestazioni. Tusculum e Praeneste. Bologna - Pastorini 2006, 152, 155.

Datazione. Dressel: I sec. d.C.

  • CIL_XV_2318-FasoloGullini1953_3

 

 

CIL XV 2319 corr.   Fig. Nonnis 2012.1, fig. 3.

Forma: 210

1.     L∙COMINI

       vas

L. Comini.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.32. Nonnis 2012.1, 387 N. 3, fig. 3 (fot. di M.G. Granino Cecere). Camilli - Taglietti 2018, fig. 13. MNR III (citato in Steinby 1987, 316).

Paleografia. Il bollo è piccolo. Il testo si trova su un lato solo del bollo. Litt. antiquioribus. Il punto notato da Dressel non è presente nelle edizioni più recenti. Su forme inusuali di bolli prenestini di età repubblicana Camilli - Taglietti 2018, 333.

Commenti. L'edizione MNR III corregge quella del CIL per l'assenza del punto e per le ultime due lettere date come certe. Henzen, AdI 1855, 87 sostiene erroneamente che il bollo è impresso su di un piccolo vaso. I Cominii sono attestati a Praeneste almeno dal III sec. a.C. (Nonnis 2012.1, 389 n. 12; Nonnis 2015.2, 177). Cfr. CIL XV 2320.

Datazione. Anteriore all'a. 82 a.C. Nonnis 2012; tardorepubblicano, non esclusa una datazione anteriore alla deduzione della colonia sillana Nonnis 2015.2, 177; Camilli - Taglietti 2018, 333.

 

 

 


 

 

CIL XV 2320

Forma: 210 forse 220 (Steinby 1987, 25).

1.     COMINI∙C∙F∙CAESI∙

Comini C. f. Caesi(ani).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.33. Nonnis 2010, 387 N. 4.

Paleografia. Il bollo è piccolo.

Commenti. L'adozione del cognomen (in questo caso adottivo) trova confronti nell'epigrafia prenestina sin dalla fine del III sec. a.C. (Nonnis 2012.1, 389 con n. 13; Nonnis 2015.2, 177s.); il nome adottivo attesta una diretta relazione fra i Cominii e i Caesii. V. CIL XV 2319.

Datazione. Anteriore all'a. 82 a.C. Nonnis 2012; tardorepubblicano, non esclusa una datazione anteriore alla deduzione della colonia sillana Nonnis 2015.2.

 

 

CIL XV 2321 corr.  

Forma: 110

Sig. 9.1+, 4.4. Lett. 0.8-0.9, 0.8-1.0.

1.     COMINIAE∙CANDID

2.     ET∙NITENTIORV^M

Cominiae Candid(ae) et Nitentiorum.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.34. Anderson 1991, 103 N. 233. MNR III (cit. Steinby 1987, 170).

Paleografia. Le A e la M in r. 1 sono lettere apicate; le due A in r. 1 sono prive del tratto orizzontale; la O in r. 2 è più piccola delle altre lettere.

Commenti. L'edizione del CIL viene corretta per il nesso V^M alla fine della r. 2. Anderson denomina il bollo CIL XV 2321 corr. ma non segnala alcuna correzione rispetto al CIL (Steinby 1993, 194). Taglietti 2001, 776 osserva inoltre che l'esemplare di Anderson è CIL 2321 e non una variante.

Nitentii compaiono anche in CIL XV 1482 e 2340 = CIL XIV 4091.58. Il nome è problematico: non è attestato altrove come gentilizio, ma 2321 ha senso solo se inteso come firma di un consorzio fra liberi, Cominia Candida e (due?) Nitentii. Se la datazione si potesse abbassare alla fine del II sec., in 1482 e 2340 potrebbe trattarsi anche di un cognome. V. 1482 con il commento di H. Solin.

Datazione. Dressel: I sec. d.C.

 

 

CIL XV 2322

Forma: 530/540

1.     EX∙FIG∙CVSPI∙RVFINI

2.     BRITTIO COS

Ex fig(linis) Cuspi Rufini, Brittio cos.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.35.

Commenti. Il dominus si identifica con L. Cuspius Rufinus, console nell'a. 142 (PIR C 1637), il Brittius della datazione consolare con C. Bruttius Praesens, console nell'a. 153 d.C.

Datazione. A. 153 d.C.

 

 

CIL XV 2323

Forma: 110

1.     Q∙EGNA^TI T^ERENIS

Q. Egnati Terenis.

 

Edizioni. CIL XIV, p. 498 ad 4091. G. Fiorelli, NSc 1887, 123.

Attestazioni. Muzzioli 1970, 54 § 31 (villa): Q·E[---]; non lontano dal rinvenimento dell'a. 1887.

 

 

CIL XV 2324   Fig. Filippi 2003, fig. 6.

Forma: 320

1.     ERASINI∙AVG∙L

Erasini Aug(usti) l(iberti).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.37. Fotografia in Filippi 2003, fig. 6.

Paleografia. Litt. bonis.

Commenti. Dessau propone l'identificazione con l'omonimo in CIL XIV 3006. Fiore – Mari identificano l'officinatore con il M. Ulpius Aug. lib. Erasinus dell'iscrizione funeraria CIL VI 36571, anche sulla base della rarità del cognomen (cfr. Solin 1982, 1284). Molto più problematica, stante la netta differenza delle funzioni e, quindi, dello status sociale, sarebbe a loro parere l'identificazione anche con l'Erasinus Aug. lib. che compare nell'iscrizione CIL VI 32445, b, 22 quale kalator di Traiano pontefice massimo per l'a. 101-102 (cfr. A. Taramelli, DizEp II. Roma 1900, 19-21).

       Dato che il bollo 2324 non specifica il ruolo di Erasinus potrebbe trattarsi anche di un dominus; la forma semicircolare del bollo indurrebbe a una datazione in età giulio-claudia, ma la forma viene usata anche in età traianea, cfr. CIL XV 6, port(us) Trai(ani).

Attestazioni. Villa di Traiano ad Arcinazzo Romano, 3 es. dal crollo del triclinio, 2 negli scavi Fiore – Mari, circa 80 durante ricognizioni immediatamente esterni alla villa: M.G. Fiore – Z. Mari, in Lazio e Sabina 1 (2003), 44 n. 30. Filippi 2003, 287s. con n. 36.

Datazione. Dressel: I sec. d.C. La villa ad Arcinazzo si data 114-117 o, al più, 114-120 (Fiore – Mari).

  • CIL_XV_2324-Filippi2004_6

 

 

Novum CIL XV 2324/5   Fig. Fasolo - Gullini 1953, 291 N. 13 (dis.).

Forma: 170

1.     T FAC

T. Fac( ).

 

Edizioni. Fasolo - Gullini 1953, 291 N. 13 (dis.).

Datazione. Forse del I sec. a.C. Fasolo - Gullini, 293.

  • NovumCIL_XV_2324-5-FasoloGullini1953_13

 

 

CIL XV 2325

Forma: 130

1.     FAVSTINI

Faustini.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.38.  MNR III.

Datazione. Dressel: I sec. d.C. (?).

 

 

CIL XV 2326   Fig. Cesari - Mari 2012, fig. 8b; Fasolo - Gullini 1953, 290 N. 4 (dis.).

Forma: 110

1.     T∙FLAVI∙AERONI

T. Flavi Aeroni.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.39. Fasolo - Gullini 1953, 290 N. 4 (dis.). Cesari - Mari 2012, 329 fig. 8b. MNR III.

Paleografia. Litt. antiquioribus.

Datazione. Potrebbe essere ancora del II sec. a.C. Fasolo - Gullini, 293.

  • CIL_XV_2326-CesariMari2012_8b
  • CIL_XV_2326-FasoloGullini1953_4

 

 

CIL XV 2327

Forma: circolare 210 o 500 (Steinby 1987, 324s.)

1.     FORTVNI C A∙H∙

       cornu copiae

Fortuni C. A( ) H( ).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.40.

Commenti. La trascrizione è di Cicerchia. Dressel propone l'emendamento FORTVN^A^TI CA∙H∙. Bonanni, che forse ha visto lo stesso esemplare, legge CA^TH∙FORTVNI. Bloch (1948.2, 61) riporta per questo bollo il nome di Fortun[atus] C. A. H. (?). Esiste però anche il nome Fortunius, v. Kajanto 1965, 273.

 

 

CIL XV 2328a

Forma: 110

1.     C∙GALERI

2.     RESTITVTI

C. Galeri Restituti.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.41a.

 

 

CIL XV 2328b

Forma: 201

1.     C GALERI RESTITVTI

C. Galeri Restituti.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.41b.

 

 

CIL XV 2328 var.

Forma: "semilunate, orbicular"

C. Galeri Restituti.

 

Edizioni. Bernard 2011, 341, con la trascrizione C. Galerius Restituti, corretto in Bernard 2016, 77 N. 10.

Commenti. Secondo Bernard 2016, 78 non di provenienza tiberina, ma - come i laterizi di L. Licinius L. f. Successianus (CIL XV 2336) - di produzione locale con un'area di distribuzione limitata quasi esclusivamente all'ager Tusculanus e all'ager Praenestinus.

Datazione. Tarda età traianea o prima età adrianea Bernard 2016, 78.

 

 

CIL XV 2329   Fig. Arxé Gálvez 1982, tav. LXXVIII.4.

Forma: 530

Sig. 8.2 ca. Lett. 1.3.

1.     r. p. ss. C∙GALERI∙VENVSTI r. p. ds.

C. Galeri Venusti.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.42. García Guinea 1958, 167-169 N. 55 fig. 12 (2 frr.). Arxé Gálvez 1982, 206 N. 36, tav. LXXVIII.4.

Paleografia. L'incavo circolare di cm 2 di diametro è probabilmente causato dall'attacco del timbro al manico. L'incavo crea la evidentemente falsa impressione che il centro del bollo sia in rilievo, cfr. Steinby 1987, 26.

Datazione. Dressel: inizio II sec. d.C.

  • CIL_XV_2329-ArxeGalvez82_LXXVIII.4

 

 

Novum CIL XV 2329/30   Fig. Nonnis 2012.1, fig. 4.

Forma: 110

1.     M∙GAVI

M. Gavi.

 

Edizioni. Nonnis 2012.1, 387 N. 5, fig. 4 (Praeneste; (fot. di M.G. Granino Cecere).

Paleografia. M con aste laterali divaricate.

Commenti. A Praeneste i Gavii sono attestati epigraficamente solo da un'iscrizione funeraria della prima età imperiale (Nonnis 2012.1, 389 n. 15); Nonnis 2015.2, 231.

Datazione. Decenni centrali del I sec. a.C. Nonnis 2015.2.

  • NovumCIL_XV_2329-30-Nonnis2012.1_4

 

 

 


 

 

CIL XV 2330a   Fig. Anderson 1991, fig. 63; Fasolo - Gullini 1953, 290 N. 5 (dis.).

Forma: 210

Sig. 10.6. Lett. 1.3-1.7. Lin. -, 1.

1.     r. p. ss. HERM^ET^IS r. p. ds.

       Nell'orbicolo: caduceus alatus ss. circulo inclusus

Hermetis.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.43, p. 498. Fasolo - Gullini 1953, 290 N. 5 (dis.). Anderson 1991, 103 N. 234, fig. 63. M.C. Recco, 'Scavi a Colle Palazzola (Zagarolo - Roma)', in Lazio e Sabina 9, 351 fig. 8.4. Recco 2013, 351 fig. 8.4. MNR III.

Paleografia. La H e la S sono di altezza leggermente minore rispetto alle altre lettere.

Commenti. L'edizione di Anderson, nonostante non presenti nessi, non va considerata come una variante di CIL XV 2330a: si tratta infatti di un errore nella trascrizione (Steinby 1993, 493). Sul signum parlante di tipo associativo Bodel 2005, 86.

   Il bollo 2330.3 di Hermes è associato a un titulus pictus del duoviro [L]aecanius, v. Camilli - Taglietti 2018, 341 e 345 N. T2, che nella combinazione delle due scritte vedono la testimonianza di commesse pubbliche affidate a produttori privati. Piccole tracce di un bollo circolare, molto probabilmente di Hermes, si trovano su un altro frammento laterizio con il titulus pictus di Magoln[ius] P. f.; Camilli - Taglietti 2018, 334 e n. 161.

Attestazioni. Più esemplari nella copertura alla cappuccina di un canale alla base dell'aqua Claudia, di età flavia: A. Zourou, 'L'area archeologica dei Casali di Pallavicina nei Comuni di Zagarolo e San Cesareo (Roma)',in Lazio e Sabina 6, 341-345, in part. 342 fig. 5 (numero del CIL e trascrizione errati). Tombe a Zagarolo, Recco. Agro prenestino, due ess. in tombe alla cappuccina, F. Pizziconi, in Lazio e Sabina 8, 367s., nn. 31-32.

Datazione. Dressel: fine I sec. d.C. ?; intorno alla metà del I sec. d.C. Camilli - Taglietti 2018, 341, prima età flavia. Forse piuttosto età flavia, v. Zourou.

  • CIL_XV_2330a-Anderson91_63
  • CIL_XV_2330a-FasoloGullini1953_5

 

 

CIL XV 2330b corr.   Fig. Fasolo - Gullini 1953, 290 N. 6 (dis.).

Forma: 110  

1.     HER caduceus alatus in cuspidem desinens M^ES

Hermes.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.44. Fasolo - Gullini 1953, 290 N. 6 (dis.). MNR III.

Commenti. L'es. di Fasolo - Gullini è intero; il nome è al nominativo.

Paleografia. Litt. solito maioribus.

  • CIL_XV_2330b-FasoloGullini1953_6

 

 

CIL XV 2331a   Fig. Fasolo - Gullini 1953, 291 N. 20 (dis.).

Forma: 210

1.     TIIVLI∙AGATHAE sagitta

       ramus palmae ds.

Ti. Iuli Agathae(meri).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.45a-c. Fasolo - Gullini 1953, 291 N. 20 (dis.). MNR III.

Commenti. Dressel, così come Bloch (1948.2, 52) è incerto sul cognomen: Agathas o Agathae(mer). Nel disegno di Fasolo - Gullini sembra essere indicata, al centro del bollo, una traccia di signum.

Datazione. Dressel: I sec. d.C. (?). Forse I sec. a.C. Fasolo - Gullini, 293.

  • CIL_XV_2331a-FasoloGullini1953_20

 

 

CIL XV 2331b

Forma: 110

1.     TI [I]VLI

2.     AGATHAE

Ti. I[u]li Agathae(meri).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.45d.

 

 

CIL XV 2332   Fig. Anderson 1991, fig. 64.

Forma: 110

Sig. 8.8+, 2.5. Lett. 1.8-1.9.

1.     M∙IVNI∙TERTI

M. Iuni Terti.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.46. Fasolo - Gullini 1953, 290 N. 7 (dis.). Anderson 1991, 103 N. 235, fig. 64. MNR III.

Datazione. Dressel: I sec. d.C.

  • CIL_XV_2332-Anderson91_64

 

 

CIL XV 2333a

Forma: 110

1.     IVNIA

Iunia.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.47. Anderson 1991, 103 N. 236? MNR III.

Paleografia. La N è retrograda.

Commenti. L'edizione di Anderson riporta IVN'I^'A. Come sottolinea anche Anderson, è difficile stabilire se si tratti di una variante di CIL XV 2333a, o di una lettura errata; servirebbe la fotografia (Bodel 1993, 402; Steinby 1993, 494; Taglietti 2001, 776). Braito 2020, 217 N. 77.

Datazione. I sec. d.C. (?).

 

 

CIL XV 2333b

Forma: 130

1.     IVNIAE

Iuniae.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.48. Anderson 1991, 103 N. 236? MNR III.

Commenti. V. 2333a.

Datazione. Dressel: I sec. d.C. (?).

 

 

CIL XV 2334 I   Fig. Mari - Recco, fig. 1.

Forma: 130

1.     LAVRENTI

Laurenti.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.49. Fasolo - Gullini 1953, 291 N. 19 (dis.). Coste 1970-71, 94s. (es. Torre Angela 411). Z. Mari - M.C. Recco, in Lazio e Sabina 11, 261 fig. 1 (timbro I o II; manca l'inizio).

Datazione. Dressel: I sec. d.C.

 

 

CIL XV 2334 II

Forma: 130

Lett. 2.0.

1.     LAVRENTI

Laurenti.

 

Edizioni. Coste 1970-71, 94s. (esemplari Torre Gaia 161, 162 e Torre Angela 165).

Paleografia. Le lettere sono più alte di CIL XV 2334 I. Punto di forma triangolare.

Commenti. Cfr. Marini 1884 N. 973 (∙LAVRENII∙).

Datazione. Dressel: I sec. d.C.

 

 

CIL XV 2335

Forma: 110

1.     LEON^T^I

Leonti.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.50.

Paleografia. Dressel riporta le annotazioni di Henzen, AdI 1855, 76 riguardo la forma delle lettere: la foggia delle lettere è posteriore a quella usata negli ultimi tempi della repubblica e fino all'inizio dell'impero.

 

 

CIL XV 2336   Fig. Gorostidi Pi 2020, fig. 6.206.

Forma: 110

Sig. 3.0+, 4.5. Lett. 1.3.

1.     L∙LICINI∙L∙F

2.     SVCCESSIANI

L. Licini L. f. Successiani.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.51. Fasolo - Gullini 1953, 291 N. 18 (dis.). Gorostidi Pi 2011.2, 51s. N. 5, fig. 4.3.C (fr.). Bernard 2016, 77 N. 3. Gorostidi Pi 2020, fig. 6.206. MNR III.

Commenti. Cfr. F. Pizziconi, in Lazio e Sabina 8, 369 n. 33: L∙LVCINI etc. Forse identico a uno dei due personaggi menzionati nel bollo CIL XV 2359. Per la provenienza v. CIL XV 2328 var.

Datazione. Dressel: fine I o inizio II sec. d.C.

  • CIL_XV_2336-GorostidiPi2020_206

 

 

Novum CIL XV 2336/7?   Fig. Gorostidi Pi 2020, fig. 6.204.

Forma: 210

Sig. 4.5. Lett. 2.0 (?). Lin. 1, 1.

1.     LIC[---]∙SVSCES

       cornucopia?

Lic[ini] Succes(siani).

 

Edizioni. Gorostidi Pi 2020, 297 Nn. 234a-b, figg. 6.204-205.

Paleografia. Sono da rivedere le misure: l'altezza indicata delle lettere non corrisponde al diametro molto ridotto del bollo. Gorostidi Pi spiega SVSCES come un lapsus. La cornucopia è circondata da piccole figure a forma di mezza luna, forse da interpretare come rappresentazioni schematiche di frutta o fiori (Gorostidi Pi).

Commenti. Nell'esemplare molto liso, Gorostidi Pi legge SVCSCES, accostando il bollo a CIL XV 2336 di L. Licinius L. f. Successianus, ma il cognomen, evidentemente solo parzialmente conservato, sembra diverso. Per Gorostidi Pi, il rinvenimento del nuovo bollo può avallare la localizzazione della produzione a Tusculum, dove la gens Licinia è documentata dalla fine del II sec. a.C. V. però il commento a CIL XV 2359, che sembra ancorare Successanus a Praeneste.

Datazione. I sec. d.C. Gorostidi Pi.

 

 

CIL XV 2337

Forma: 110

1.     C∙MARCIVS SALVIVS

C. Marcius Salvius.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.54.

Commenti. Per CC. Marcii cfr. il commento a Novum CIL XV 1267/8 = CIL XV S. 513.

 

 

CIL XV 2338   Fig. Molle 2013, fig. 3.

Forma: 110

1.     C∙MVNAT[---]

C. Munat[---].

 

Edizioni. CIL XIV 4091.55. MNR III. Forse un fr. di questa variante su coppo in C. Molle, 'Note di epigrafia lirina', in H. Solin (a cura di), Le epigrafi della Valle del Comino. Atti del IX convegno epigrafico cominense 2012. Associazione "Genesi" 2013, 77-103, part. 79, fig. 3 (misure 2.5 per 2.2), [---]'NA'T'I.

  • CIL_XV_2338-Molle2013_3

 

 

CIL XV 2338 var.   Fig. Molle 2016, fig. 12.

Forma: 110

1.     C∙M^V^N^A^T^I

C. Munati.

 

Edizioni. C. Molle, 'Varia epigrafica dalla Valle del Liri', in H. Solin (a cura di), Le epigrafi della Valle del Comino. Atti del XII convegno epigrafico cominense 2015. Associazione "Genesi" 2016, 91-116, part. 112s. N. 7, fig. 12.

Paleografia. Tranne la I, tutte le lettere del gentilizio sono legate. Lettere a nastro, senza apicature; punto rotondo, M con aste laterali divaricate.

Commento. I tre ess. sono stati rinvenuti in una fornace a Selvotta, un paio di chilometri a NE di Castro dei Volsci. Molle lascia aperta la questione se i laterizi siano stati prodotti nella fornace o importati.

Datazione. Tra tarda repubblica e primissima età imperiale; Molle.

  • CIL_XV_2338var-Molle2016_12

 

 

 

CIL XV 2339* compl.

Forma: 110

1.     LN^ER LOVN

L. Ner( ) Loun( ).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.57. Nonnis 2012.1, 387 N. 12. MNR III.

Paleografia. Litt. antiquioribus. Il punto non notato da Dressel. L'edizione del CIL è completata con l'ultima lettera (N).

Commenti. Nonnis 2012.1, 389 con n. 14: la documentazione epigrafica della necropoli della Colombella suggerisce di ricondurre il gentilizio a una gens della Praeneste libera, i Neronii; in alternativa si potrebbe pensare ai Nerii, che tuttavia non risultano attestati nell'ambito locale; Nonnis 2015.2, 303. In Solin - Salomies 1994, 126 NERLOV viene invece interpretato come gentilizio. Rimangono dubbi sull'interpretazione del cognomen Loun( ).

Datazione. Anteriore all'a. 82 a.C. Nonnis 2015.2, 303.

 

 

 


 

 

CIL XV 2340   Fig. Fasolo - Gullini 1953, 291 N. 17 (dis.).

Forma: 110

1.     NITENTI

Nitenti.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.58, p. 498. Fasolo - Gullini 1953, 291 N. 17 (dis.). MNR III.

Commenti. Del bollo sono noti più esemplari; si può con ragionevole certezza escludere la possibilità che si tratti di uno di due bolli complementari. Evidentemente Nitentius esiste sia come gentilizio che come cognome. Cfr. CIL XV 1482 e 2321.

Datazione. Dressel: I sec. d.C. (?).

  • CIL_XV_2340-FasoloGullini1953_17

 

 

CIL XV 2341 corr.   Fig. Righini 1975, tav. XXXIII.2.

Forma: 110

Sig. 11.0, 4.2. Lett. 1.3. 

1.     ONESIMI    S

                 E 

2.     PLOTILLAE  R

Onesimi Plotillae ser(vi).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.59. Righini 1975, 234 N. 208, tav. XXXIII.2. MNR III.

Paleografia. Alla fine delle rr. 1 e 2 le lettere SER sono in verticale. In Righini non è indicata l'esistenza di un signum in r. 1.

Commenti. Dessau: Plotilla forse non è diversa dalla Ruficana Plotilla, il cui servo Nothus compare nell'iscrizione CIL XIV 2862. V. anche Plotii e Plotiae prenestini 3369, 4091.63, 64. Dressel pensa che si tratti di Sergia Plautilla, madre di Nerva, dato che un servo del marito Cocceius Nerva compare in tegole prenestine (CIL XIV 4091.26 = 2314).

Datazione. Dressel: I sec. d.C.

  • CIL_XV_2341-Righini75_XXXIII.2

 

 

CIL XV 2342 I-III   Fig. Calco Velletri inv. 283.

Forma: 110

Sig. 10.3 ca., 2.7. Lett. 1.9. Sig. 4.7+, 2.5. Lett. 2.0 Arxé Gálvez.

1.     A∙ORBI

A. Orbi.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.60. Fasolo - Gullini 1953, 292 N. 30 (dis.). Arxé Gálvez 1982, 201 N. 10, tav. LXXVII.2. Stanco 2006.2, N. 102, fig. 39. MNR III. Scheda Museo di Velletri inv. 283.

Commenti. A. Orbius A. l. Eros ricorre in un'iscrizione prenestina (CIL XIV 2883). Forse un es. del bollo è stato pubblicato come sigillo (Dressel).

Datazione. Dressel: I sec. d.C. Ancora di età repubblicana, forse di età sillana Fasolo - Gullini, 293.

  • CIL_XV_2342I-III-CalcoVelletri283

 

 

CIL XV 2343

Forma: 110

1.     L∙PETRONI

2.     PRINCIPIS

L. Petroni Principis.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.61. Anderson 1991, 104 N. 237?. MNR III.

Paleografia. Litt. bonis. L'occhiello della P rimane leggermente aperto.

Commenti. L'edizione di Anderson di un es. frammentario è di identificazione molto incerta (Steinby 1993, 494; Bodel 1993, 401 n. 29; Righini 1994, 274).

Datazione. Dressel: I sec. d.C.

 

 

CIL XV 2344

Forma: 110

1.     C∙PILI∙IVSSA^E

C. Pili Iussae.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.62. Crostarosa 1901.2, 294 N. 115.

Datazione. Crostarosa: principio del sec. II per la forma delle lettere.

 

 

CIL XV 2345

Forma: 110

1.     L∙PLOTI

2.     PRIMI

L. Ploti Primi.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.63.

 

 

CIL XV 2346

Forma: 110

1.     PLOTIAE

2.     PHOEBE

Plotiae Phoebe.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.64a-h. MNR III. Braito 2020, 246s. Cat. 105.

 

 

CIL XV 2346 var.   Fig. Rodríguez Almeida 1969, tav. I.4.

Forma: 110

Sig. 10.0, 3.5. Lett. 1.1-1.2, 1.1-1.2.

1.     PLOTIAE     

2.     PHOEBE r. p.

Plotiae Phoebe.

 

Edizioni. García Guinea 1958, 151-153 Nn. 3-5 figg. 3-4. Rodríguez Almeida 1969, 50 Nn. 61-63 tav. I.4 e II.1-2. Steinby 1978-79, 68 N. 96. Arxé Gálvez 1982, 201s. Nn. 11-16, tav. LXXVII.3-4. Anderson 1991, 104 N. 238, fig. 65. MNR III.

Commenti. Esemplari certamente identificabili come CIL XV 2346 e variante confermano che si tratta di due timbri diversi (Steinby 1993, 494). Braito 2020, 246 n. 867 per altri Plotii.

  • CIL_XV_2346var-RodriguezAlmeida1969_I.4

 

 

 

CIL XV 2347   Fig. Recco 2013, fig. 8.2.

Forma: 110

1.     L∙POMPEI

       palmae ramus ds.

2.     FORTVNATI

L. Pompei Fortunati.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.65. Fasolo - Gullini 1953, 290 N. 8 (dis.). Recco 2013, 351 fig. 8.2. Gorostidi Pi 2011.2, 53s. N. 12, fig. 4.2.C (fr.).

Attestazioni. Agro prenestino CIL XV, Fasolo - Gullini, Recco.

Datazione. Dressel: I sec. d.C.

  • CIL_XV_2347-Recco2013_8.2

 

 

CIL XV S. 454 corr.   Fig. Gatti 1908, fot. a p. 49.

Forma: 110

1.     PRINCEPS

2.     POMPONI

3.     CORVI corona

4.     SERVOS F

Princeps Pomponi Corvi servos f(ecit).

 

Edizioni. Gius. Gatti, BCom 36 (1908), 48-52, fot. a p. 49. Steinby 1978-79, 68 N. 97.

Commenti. L'edizione di Bloch dell'ultima riga è stata corretta; come già notato da Gatti infatti sotto la seconda S attuale si notano tracce di una S e di una F.

Datazione. Fine età repubblicana – inizio età imperiale Gatti. "This is one of the oldest brick-stamps so far discovered in Latium" Bloch.

  • CIL_XV_S.454corr-Gatti1908_49

 

 

CIL XV 2348

Forma: 110

1.     A PON∙FORT^VN^A

A. Pon(ti vel –tidi?) Fortuna(ti).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.66. MNR III.

Paleografia. La A di Fortunati è piccola e priva del tratto orizzontale.

Datazione. Dressel: I sec. d.C.

 

 

CIL XV 2349   Fig. Arxé Gálvez 1982, tav. LXXVIII.5-6.

Forma: 535

Sig. 7.2, orb. 3.5. Lett. 1.3.

1.     r. p. ss. C POPPAEI SABINI r. p. ds.

       nux pinea inter duos ramos palmae

C. Poppaei Sabini.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.67. García Guinea 1958, 158-165 Nn. 12-52 figg. 8-9. Rodríguez Almeida 1969, 52-57 Nn. 67-91, tavv. III.2-6, IV.1-9, V.1-9, VI.1-3. Arxé Gálvez 1982, 206-216 Nn. 37-132, tav. LXXVIII.5-6. Moscetti 2002.2, 73 N. 95 fig. a p. 84. F. Cesari - Z. Mari 2012, 329 n. 17 fig. 8c. Moscetti 2020, N. 95. MNR III.

Commenti. Cfr. P. Petrini, Memorie prenestine disposte in forma di annali. Roma 1795, 340 N. 71: POPPANI (signum assente). L'esemplare di Moscetti è male conservato ma sull'identificazione non sussistono dubbi (trascrizione OP OPTAT[, il signum appena visibile non viene menzionato). Secondo Dressel, C. Poppaeus Sabinus potrebbe essere in qualche modo imparentato con il console del 9 d.C., morto nel 35 d.C. (PIR P 847), ma come osserva García Guinea la forma del bollo orienta verso l'età traianea.

  • CIL_XV_2349-ArxeGalvez82_LXXVIII.5-6

 

 

 


 

 

CIL XV 2350a   Fig. Fasolo - Gullini 1953, 291 N. 15 (dis.).

Forma: 540

Sig. 9.6, orb. 3.4. Lett. 1.0-1.2. Lin. ?.

1.     C PROPERTI∙FEL^ICIS

caduceus iacens in cuspidem desinens

C. Properti Felicis.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.68a, c, e. Cfr. CIL XV 2371a? Fasolo - Gullini 1953, 291 N. 15 (dis.). Anderson 1991, 104 N. 239. MNR III.

Commenti. Marini 1884 N. 1162a tramanda una versione corrotta: PROPERT FABIO | caduceus

Datazione. Dressel: fine I o inizio II sec. d.C.

  • CIL_XV_2350a-FasoloGullini1953_15

 

 

CIL XV 2350b   Fig. Fasolo - Gullini 1953, 291 N. 16 (dis.).

Forma: 110

1.     C∙PROPERTI

       palmae ramus ss.

2.     FELICIS sagitta

C. Properti Felicis.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.68b, h. Fasolo - Gullini 1953, 291 N. 16 (dis.).

Paleografia. Litt. bonis.

  • CIL_XV_2350b-FasoloGullini1953_16

 

 

Novum CIL XV 2350/1   Fig. Arxé Gálvez 1982, tav. LXXIX.1.

Forma: 160

Sig. 5.7, 2.0. Lett. 0.8.

1.     [---]

2.     ROM

 

Edizioni. Arxé Gálvez 1982, 217 tav. LXXIX.1.

Paleografia. Testo retrogrado.

Commenti. Su bessale. Arxé Galvez non ha trovato traccia della prima riga di testo, evidentemente prevista.

  • NovumCIL_XV_2350-1-Arxè Galvez 1982_LXXIX.1

 

 

CIL XV 2351 = S. 455 corr.   Fig. Anderson 1991, fig. 66

Forma: 160

Sig. 10.5+, 3.5. Lett. 1.0-1.1, 1.0-1.1.

1.     C∙S∙M

2.     r. p. ss. CASVLI r. p. ds.

C. S( ) M( ) Casuli.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.28. Th. Ashby, PBSR 3 (1906), 205. Fasolo - Gullini 1953, 291 N. 21 (dis.). Anderson 1991, 105 N. 240, fig. 66.

Paleografia. Segni di interpunzione triangolari in r. 1. La M in r. 1 è apicata; la A in r. 2 è priva della stanghetta orizzontale; le due righe di testo sono separate da una linea orizzontale. Gli ornamenti in r. 2 occupano anche parte della riga superiore.

Commenti. Bloch, e successivamente Anderson 1991, basandosi sull'esemplare pubblicato da Ashby, avevano erroneamente interpretato i grossi punti triangolari in r. 1 come lettere male impresse: [CS---]IVS M (cfr. Bodel 1993, 402; Steinby 1993, 494; Taglietti 2001, 777).

Datazione. Dressel: I sec. d.C. (?). Forse del I sec. a.C. Fasolo - Gullini, 293.

  • CIL_XV_2351-Anderson91_66

 

 

CIL XV 2352   Fig. Nonnis 2012.1, fig. 2.

Forma: 210

1.     M S

2.     A^V^FEI

M. Saufei.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.70. Ö. Wikander, OpRom 17 (1989), 207 N. 21. Nonnis 2012.1, 387 N. 11, fig. 2 (fot. di M.G. Granino Cecere). MNR III.

Paleografia. Righe dritte. M con aste laterali divaricate, S angolare; la I in r. 2 è piccola. Linea continua all'interno del margine del bollo.

Commenti. Sui Saufei di Praeneste M.G. Granino Cecere, MiscGrR 14. Roma 1989, 145-156; S. Gatti, CahGlotz 7 (1996), 253-258.

Datazione. Plausibile una cronologia anteriore all'a. 82 a.C., Nonnis 2015, 188 con n. 27; Nonnis 2015.2, 396.

  • CIL_XV_2352-Nonnis2012.1_2

 

 

CIL XV 2353   Fig. Anderson 1991, fig. 67; Fasolo - Gullini 1953, 291 N. 22 (dis.).

Forma: 110

Sig. 7.0+, 4.3. Lett. 1.5-1.6, 1.5-1.6.

1.     T∙SENTIDI

2.     PRISCI

T. Sentidi Prisci.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.71. Fasolo - Gullini 1953, 291 N. 22 (dis.). Anderson 1991, 105 N. 241, fig. 67. MNR III.

Commenti. Anderson ha segnato il testo come lacunoso, ma i due frammenti (cfr. fig. 67) danno il testo completo (Steinby 1993, 494).

Datazione. Inizio II sec. d.C.

  • CIL_XV_2353-Anderson91_67
  • CIL_XV_2353-FasoloGullini1953_22

 

 

CIL XV S. 456

Forma: 110

1.     SENTID^I TY^RAN^I

Sentidi Tyrani.

 

Edizioni. G. Gatti, NSc 1903, 25 g. D. Vaglieri, NSc 1907, 694.

Commenti. Cfr. CIL XV 2353.

 

 

CIL XV 2354   Fig. Nonnis 2012.1, figg. 1a-b.

Forma: 210

Sig. 5.0.

1.     MSICI

M. Sici(ni-).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.72. Fasolo - Gullini 1953, 290 N. 9 (dis.). Tortorella 1981, 24 (CIL XV 2354.5, lastra campana). Anderson 1991, 105 N. 242 e 131 N. 353. Nonnis 2012.1, 387s. figg. 1a-b. Nonnis 2015.1, 186, fig. 1 (fot. di M.G. Granino Cecere). Camilli - Taglietti 2018, fig. 12.

Paleografia. Il testo è inserito negli spazi residui lasciati da un pentagramma che occupa lo spazio entro un cerchio del bollo circolare. Un punto di grosse dimensioni si trova al centro del pentagramma (Steinby 1987, 316).

Commenti. Sulla forma, definita "stella" v. confronti in Nonnis 2012.1, 387s. con n. 9; cfr. inoltre la variante anepigrafe 2361.2, che accompagna un bollo iscritto. Sulla forma F. Demma, RendPontAcc 83 (2010-11), 26 con n. 56; Camilli - Taglietti 2018, 333.  L'es. 2354.5 è una grande tegola connessa con un'antefissa, v. Tortorella 1975, 228 N. 24.

Datazione. Attorno alla metà del II sec. a.C., per Fasolo - Gullini, 293 la data della costruzione del santuario di Fortuna Primigenia. Ancora di II sec. a.C., in ogni caso prima della deduzione della colonia sillana Nonnis 2015.2, 409s.; Camilli - Taglietti 2018, 333.

  • CIL_XV_2354-Nonnis2012.1_1a-1b

 

 

CIL XV 2355 compl.

Forma: 530/540

1.     M TARQVITI∙ST[---]

       r. p. ds.

2.     M T

       r. p. ss.

M. Tarquiti St[---] M. T(arquiti).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.73. MNR III (citato in Steinby 1987, 238).

Paleografia. La forma del bollo è orbicolare (orbicolo medio), con centro piano. La r. 2 è retta e si trova, come gli ornamenti sopra e sotto di essa, al centro del bollo.

Commenti. L'edizione del CIL è stata completata per le ultime 4 lettere della r. 1; è stato inoltre accertato che non vi fossero altre lettere prima di M T in r. 2. Al centro del bollo il prenome e il gentilizio sono ripetuti con le sole lettere iniziali.

 

 

CIL XV 2356

Forma: 210

1.     M∙TERENTI∙PRAENEST∙

M. Terenti Praenest(ini).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.75. MNR III.

Datazione. Dressel: fine I o inizio II sec. d.C.

 

 

CIL XV 2357

Forma: 110

1.     Q VIV[---]

       palmae ramus ds.

  1. MA'C[---]

Q. Viv[---] Mac[---].

 

Edizioni. CIL XIV 4091.76. MNR III.

 

 

CIL XV 2358

Forma: 530/540

1.     C VMMIDI∙ALEXANDRI

C. Ummidi Alexandri.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.77.

Datazione. Dressel: fine I o inizio II sec. d.C.

 

 

CIL XV 2359   Fig. Cecere Granino – Marengo 2012, figg. 7a-b.

Forma: 110

1.     L∙L∙S∙ET

2.     F cornu copiae ss. iacens P

3.     A∙C∙F∙S

L. L(icinius) S(uccessianus) et A. C( ) F( ), F(ortunae) P(rimigeniae) s(acra).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.78. D. Vaglieri, NSc 1907, 688. Cecere Granino – Marengo 2012, 170s. figg. 7a-b.

Commenti. Almeno un esemplare del bollo proviene da santuario di Fortuna Primigenia. Dressel aderisce all'opinione di Dessau secondo cui le iniziali F P potrebbero stare per Fortunae Primigeniae; l'interpretazione della S finale è di Cecere Granino – Marengo, che inoltre propongono lo scioglimento L. L(icinius) S(uccessianus), personaggio noto da CIL XV 2336.

Datazione. Fine I o inizio II sec. d.C. (Dressel, Cecere Granino – Marengo).

  • CIL_XV_2359-CecereGranino-Marengo2012_7a
  • CIL_XV_2359-CecereGranino-Marengo2012_7b

 

 

 


 

 

CIL XV 2360

Forma: 130

1.     ∙S∙C∙P∙R∙

S( ) C( ) P( ) R( ).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.79.

Commenti. Dessau rimanda a CIL XV 2313 Sex. C(aecili) Pr(ocessi), suggerimento non accolto da Dressel.

Datazione. Dressel: I sec. d.C. (?).

 

 

CIL XV 2361.1

Forma: 110

1.     C∙A

C. A( ).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.80.

Commenti. Bollo impresso sullo stesso mattone insieme a CIL XV 2361.2, pentagramma (anepigrafe). Dressel: cfr. CIL XV 2304: C∙A∙APOLL. Cfr. 2354 di II sec. a.C.

 

 

CIL XV 2361.2

Forma: 110

1.     pentagramma

 

Commenti. Bollo anepigrafe, impresso sullo stesso mattone insieme a CIL XV 2361.1.

 

 

CIL XV 2362

Forma: 210

1.     A protome adversa Solis radiati; pone flagellum M

A( ) M( ).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.81.

Commenti. Cfr. Marini 1884, N. 532: II invece della M.

 

 

CIL XV 2363   Fig. Fasolo - Gullini 1953, 290 N. 10 (dis.).

Forma: 110

Sig. 10.2+, 3.3. Lett. 2.4.

1.     C∙L∙V

C. L( ) V( ).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.82, p. 498. Fasolo - Gullini 1953, 290 N. 10 (dis.). Anderson 1991, 105 N. 243. MNR III.

Paleografia. Litt. non bonis antiquioribus.

Commenti. Anderson mette un punto interrogativo dopo la trascrizione, senza commenti sui suoi dubbi.

Datazione. Fra i bolli più antichi rinvenuti nel santuario di Fortuna Primigenia, Fasolo - Gullini, 293.

  • CIL_XV_2363-FasoloGullini1953_10

 

 

CIL XV 2364

Forma: 999

1.     C∙S∙N∙

C. S( ) N( ).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.83.

Commenti. Secondo Dressel potrebbe trattarsi di un es. di 2365a.

 

 

CIL XV 2365a

Forma: 110

Sig. 8.5, 4.8. Lett. 2.9-3.2.

1.     C S R

C. S( ) R( ).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.84a. Anderson 1991, 106 N. 244.

Commenti. Cfr. 2365a var. con testo in tabella ansata. Evidentemente si tratta di timbri diversi (Steinby 1993, 494).

 

 

CIL XV 2365a var.

Forma: 160

Lett. 3.0.

1.     C S R

C. S( ) R( ).

 

Edizioni. Coste 1970-71, 95.

Commenti. Cfr. 2365a. Purtroppo né Anderson, né Coste pubblicano fotografie, ma i due autori sono certi della forma che distingue i timbri.

Datazione. Coste 1970-71, 95: prima metà I sec. d.C.

 

 

CIL XV 2365b

Forma: 160

1.     C∙S∙R[---]

C. S( ) R[---].

 

Edizioni. CIL XIV 4091.85b.

Paleografia. Testo retrogrado.

 

 

CIL XV 2366

Forma: 110

1.     C∙S∙T∙

C. S( ) T( ).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.86.

 

 

CIL XV 2367

Forma: 110

1.     S∙C∙T∙

S. C( ) T( ).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.87.

 

 

CIL XV 2368

Forma: 110

1.     Q∙S∙T∙

Q. S( ) T( ).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.88.

 

 

CIL XV 2369   Fig. Stanco 2006.2, fig. 40.

Forma: 110

Sig. 4.2+, 3.6?. Lett. 2.6.

1.     Q sagitta T sagitta S sagitta

Q. T( ) S( ).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.89. Stanco 2006.2, 298 N. 103, fig. 40.

Paleografia. Litt. solito maioribus.

Commenti. L'illustrazione in Stanco è una combinazione del fr. rinvenuto a Gallicano che conserva la fine del bollo e di un es. della collezione Marini (Musei Vaticani).

Attestazioni. Bologna - Pastorini 2006, 155 villa a Monteporzio Catone.

Datazione. Dressel: I sec. d.C. (?).

  • CIL_XV_2369-Stanco2006.2_40

 

 

 


 

 

CIL XV 2370

Forma: 110

1.     L∙V∙F

L. V( ) F( ).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.90. MNR III.

Paleografia. Litt. solito maioribus.

Datazione. Dressel: I sec. d.C. (?).

 

 

CIL XV 2371a

Forma: 999

1.     T∙FELICIS

T. Felicis.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.68d. Cfr. CIL XV 2350.

 

 

CIL XV 2371b

Forma: 110

1.     FELICIS

Felicis.

 

Edizioni. CIL XIV 4091.68g.

Commenti. Dressel: probabilmente frammenti, forse di CIL XV 2350.

 

 

CIL XV 2372

Forma: 999

1.     HERM

Herm(etis?).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.43.

Commenti. Dressel: forse si tratta di un frammento di CIL XV 2330a o di CIL XV 904 (Hermetis C. Calpetani Favoris), anch'esso rinvenuto a Praeneste.

 

 

CIL XV 2373

Forma: forse 110 (Steinby 1987, 26).

1.     PHO

2.     PHOE'L

Pho(ebi?) Phoel( ).

 

Edizioni. CIL XIV 4091.64i. Cfr. CIL XV S. 165, 1841, 2346.

Paleografia. La L in r. 2 è piccola.

Commenti. La trascrizione è incerta (cfr. Steinby 1987, 153 e 173). Lo stesso frammento è stato così integrato da Borghesi: [PLOTIAE] PHOEB[E]. Secondo Dressel potrebbe essere un frammento di CIL XV 2346, ma potrebbe trattarsi anche di CIL XV S. 165 = 1841 (PHOEB∙S[---]), impresso due volte.

 

 

CIL XV 2374

Forma: 110

1.     [---]TRAQV

 

Edizioni. CIL XIV 4091.74.

Commenti. Cfr. CIL XV 2355 (?) Dressel, ma forse si tratta di un frammento di CIL XV S. 262.

 

 

CIL XV 2375

Forma: circolare 210

1.     [---]AECIL[---]

[---]aecil[---].

 

Edizioni. CIL XIV 4091.25, cfr. Novum CIL XV S. 242/896.2.

Commenti. Dressel: cfr. CIL XV 2313 (?).

 

 

CIL XV 2376

Forma: 310

1.     [---]DI

       delphinus dextrorsum

[---]di.

 

Commenti. Il bollo è di piccole dimensioni (Dressel).

 

 

CIL XV 2377

Forma: 530/540

1.     T∙P∙P∙F∙TAM^P^I^L∙SACERD

2.     COS

T. P( ) P. f. Tampil(i) Sacerd(ote) cos.

 

Edizioni. CIL IX 6078.15. CIL XIV 4092.1.

Commenti. Marini 1884 N. 521 legge: T(iti) P(etroni) P(roculi) f(igulina) Tampil(iana) Sacerd(ote) co(n)s(ule).

Datazione. A. 158.

 

 

CIL XV 2378 I-III   Fig. Moscetti 2020, Nn. 6a.I, 6b.I; Calchi di J. Coste.

Forma: 110

I. Sig. 12.2, 4.2. Lett. 2.6-2.8.

II. Manca il praenomen. Sig. 11.5+, 4.0. Lett. 2.0.

III. Manca l'inizio quasi fino alla seconda L. Sig. 6.3+, 3.5. Lett. 2.2.

1.     L∙ALLIDI

L. Allidi.

 

Edizioni. CIL XIV 4092.2. Mari 1983, 208 n. 793 (timbro II), 190 n. 710, 161 n. 603 (timbro II). Steinby 1978-79, 69 N. 98. Stanco 2006.2, 298 N. 104, fig. 41 (timbro I). Calchi J. Coste, Montecelio. Moscetti 2020, N. 6. MNR III.

Paleografia. Litt. bonis antiquioribus. Timbro I: Senza shading e apici; punto rotondo. Timbro II: cartiglio dentellato.

Commenti. Steinby 1978-79, 69, N. 98 schede di tre esemplari provenienti da Montecelio-Guidonia, con lo stesso testo di CIL XV 2378, ma chiaramente impressi con tre timbri diversi. La fig. 41 di Stanco combina il suo fr. con un es. da Montecelio-Guidonia. Cfr. Moscetti 2002.2, 66 N. 6, figg. 6a.I e 6b.I p. 79, di due tipi, il primo (8 ess.) alt. lett. 2.6-2.8 (cfr. timbro I), il secondo (3 ess.) con cartiglio dentellato. Moscetti 2010, 252, rinvenimento di un esemplare nel sepolcreto in località Casali, Via Valle Chiara insieme al bollo di Q. Pandusinus, Novum CIL XV 1355/S. 354.1.

Datazione. Tra la fine della Repubblica e la prima età imperiale (paleografia), Nonnis 2015.2, 85.

  • CIL_XV_2378I-III-Moscetti2020_6a.I
  • CIL_XV_2378I-III-Moscetti2020_6b.I

 

 

Novum CIL XV 2378/9   Fig. Moscetti 2020, N. 15.

Forma: 110

Sig. 11.1, 5.7. Lett. 1.5-1.6, 1.4-1-5, 1.4-1.5.

1.     M∙DOMITI

2.     PRIMIGENI

3.     D∙OF∙L∙AR∙CH^R^E

 M. Domiti Primigeni d(e) of(ficina) L. Ar(ileni) Chre(sti).

 

Edizioni. Settecamini e la Parrocchia di S. Maria dell'Olivo 1976, 21 (male trascritto e interpretato). Steinby 1978-79, 75 N. 146, tav. XXI.1. Mari 1983, 112 n. 419 (in Moscetti nn. 11-12). Moscetti 2002.2, 66 N. 15 (4 es.) fig. p. 79 e 72 N. 88 fig. p. 83. Moscetti 2020, Nn. 15, 88.

Commenti. L. Arilenus Chrestus è noto da CIL XV 2379 corr. Un frammento di questo timbro è stato rinvenuto a Settecamini, mentre altri due frammenti sono stati rinvenuti a Montecelio-Guidonia, nelle vicinanze dell'ara funeraria di L. Arilenus Chrestus (Mari 1983, 68; per l'ara H. Solin, Epigraphische Untersuchungen in Rom und Umgebung. Helsinki 1975, 172 n. 117, fig. 95). Per commenti v. CIL XV 2379.

  • NovumCIL_XV_2378-9-Moscetti2020_15.I

 

 

CIL XV 2379 corr.   Fig. Moscetti 2002.2, fig. 12.I.

Forma: 110

Sig. 6.0+, 2.9. Lett. 1.1, 1.1.

1.     L∙ARILE'NI∙CHRESTI

2.     EX OFICINA 'I'N'V'S'V'L

L. Arileni Chresti ex oficina INVSVL.

 

Edizioni. CIL XIV 4092.5. Mari 1983, 110 n. 413, 403 n. 442. Steinby 1978-79, 69 N. 99. Moscetti 2002.2, 66 N. 12 fig. 12.I a p. 79 (trascrizione con due F in r. 2 smentita dalla fotografia), 75 N. 137 fig. a p. 86.

Commenti. In r. 1 il gentilizio è stato corretto in ARILENI, mentre rimane dubbia la parte finale della seconda. L. Arilenus Chrestus è noto anche dal Novum CIL XV 2378/9. Come ha fatto notare J. Coste, tre ess. dei suoi bolli e un fr. della sua ara funeraria sono stati rinvenuti entro un raggio di 500 metri all'interno della Tenuta dell'Inviolata a Montecelio. Per il cippo v. H. Solin, Epigraphische Untersuchungen in Rom und Umgebung. Helsinki 1975, 72 N. 117, fig. 95: Di'i[s] man'i[bus] L. Arl[eni] Chre[sti] Arle[na] Trypha[ena] [fe]'cit co'n[iugi]. L. Arilenus viene così ad accrescere l'esiguo numero di produttori di opus doliare appartenenti alla classe di liberti di cui esistono testimonianze oltre ai bolli e di cui è noto con precisione il luogo di attività.

       In Novum CIL XV 2378/9 la formula lo definisce officinatore; in 2379 sembrerebbe avere un servo.

  • CIL_XV_2379corr-Moscetti2002.2_12.I

 

 

Novum CIL XV 2379/80 ?   Fig. Steinby 1978-79, tav. XX.4.

Forma 211

Sig. 8.0 ca. Lett. 1.8; 0.9.

1.     [---]'ILENIAN folium?

2.     [---]'E r. p. ds.

 

Edizioni. Steinby 1978-79, 86 N. 249 tav. XX.4. Moscetti 2002.2, 66 N. 13, 75 N. 133 fig. p. 86. Moscetti 2020, N. 13.

Commenti. Non è chiaro se il bollo abbia un orbicolo; della seconda riga di testo sono conservate solo l'ultima lettera e l'elemento decorativo. Possibili interpretazioni sono [---Ar]ilen(i) Ian(uari), oppure il nome di figlinae sconosciute [---]ilenian(is). Nei primi due secoli bolli circolari o orbicolari a lettere cave sono noti solo nelle figlinae Sextianae, ma il testo non è integrabile con i nomi che vi compaiono.

  • NovumCIL_XV_2379-80-Steinby78-79_XX.4

 

 

 


 

 

CIL XV 2380a*   Fig. Barbieri 1982, tav. CLXX.2.

Forma: 210

Sig. 10.5. Lett. 1.4-1.5. Lin. 1, 2.

1.     D∙FIG∙C∙BICVLEI∙PRISCI∙

       corona lemniscata inter duos ramos palmae

D(e) fig(linis) C. Biculei Prisci.

 

Edizioni. CIL XIV 4092.7. Barbieri 1982, 301 N. 229, tav. CLXX.2. Steinby 1987, 49 N. 123. Fot. in Filippi 2003, 290 fig. 9.a.

Commenti. L'edizione di Barbieri permette di inserire il bollo fra quelli circolari con centro piano, e aggiunge il punto alla fine del testo. Dressel cita Dessau, che ritiene che verosimilmente si tratta dello stesso C. Biculeius C. f. Cam. Priscus che istituì il municipio di Tibur erede dei propri beni (CIL XIV 3654; InscrIt IV.4.12 N. 191). Cfr. Filippi.

Datazione. Dressel: inizio II sec. d.C. Bloch 1947, 156 es. Da Villa Adriana.

  • CIL_XV_2380a-Barbieri1982_CLXX.2

 

 

CIL XV 2380b

Forma: 530/540

1.     C BICVLEI∙PRISCI

       signum incertum

C. Biculei Prisci.

 

Edizioni. CIL XIV 4092.6.

Commenti. Dressel cita Dessau, che ritiene che verosimilmente si tratta dello stesso C. Biculeius Priscus che conosciamo da CIL XIV 3654.

 

 

CIL XV 2381a = CIL XV S. 457 corr.   Fig. Mari - Marino 2013, fig. 6.2.

Forma: 110

1.     C∙CAECILI ramus

2.     BATYLLI   palmae

C. Caecili Batylli.

 

Edizioni. Z. Mari- F. Marino, 'Impianto produttivo e sepolcreto nell'Ager Tiburtinus (Castel Madama, Roma)', in ©Lazio e Sabina 9 (2013), 65 n. 14, fig. 6.2.

Commenti. Nei due esemplari pubblicati da Mari e Marino manca la H restituita da Dressel e Bloch dopo la T.

Attestazioni. Rilevato da Bloch a Villa Adriana, presso il Palazzo Orientale – parte nord (Bloch 1947, 125 N.77 e 161). Sulla diffusione dei bolli dei Caecilii in area tiburtino-trebulana e una ipotesi di identificazione del luogo delle figlinae v. Mari - Marino, n. 14. Cfr. Bloch 1947, 156 n. 116: "Sembra che esistesse a Tivoli una famiglia di figuli che si chiamavano Caecili (2381-2183)." Sui bolli dei Caecilii in area tiburtino-trebulana: Pierattini 1970, 58-64; Pierattini 1971, 196-197; Filippi 2004, 290-291. Sull’ipotesi di identificazione del luogo della figlina: Giuliani 1966, 116-117, n. 149 (Mari - Marino).

Datazione. Bloch 1947, 161: anteriore all'età adrianea. Mari - Marino: probabilmente I secolo.

  • CIL_XV_2381a=CIL_XV_S.457corr-MariMarino2013_6.2

 

 

CIL XV 2381b

Forma: 999

1.     C∙CAEC[I]LI∙[B]ATYLLI

C. Caecili Batylli.

 

Edizioni. CIL XIV 4092.8.

Commenti. Rinvenimento dagli Arci nella valle Empolitana Giuliani 1970a, 260s.; per altri scavi avvenuti nello stesso luogo v. Zizzi 2010, 250; Mari - Marino cit. sopra.

 

 

CIL XV 2382a corr.(?)   Fig. Pierattini 1971, fig. 2.

Forma: 110

Sig. 11.0, 4.5. Lett. 1.3-1.5.

1.     C∙CAECILI C∙F

2.     PECVLIARIS

C. Caecili C. f. Peculiaris.

 

Edizioni. CIL XIV 4092.9. C. Pierattini, 'Bolli di officine laterizie dal territorio tiburtino', ©AttiMemTiv 44 (1971), 196 N. II fig. 2. Steinby 1978-79, 69 N. 100. Moscetti 2002.2, 67 N. 19, fig. p. 79. F. Marino, in Lazio e Sabina 10, 93 fig. 14.1 (Castel Madama, Roma). Moscetti 2020, N. 19. MNR III.

Commenti. La trascrizione di Dressel è basata su un es. di difficile lettura a causa della sovrapposizione di due impressioni del timbro. Mentre non ci sono dubbi sull'eliminazione della prima riga, come già suggerito da Dressel, rimane la poco probabile possibilità che ci siano due varianti, una con il ramo di palma verticale al posto della filiazione in r. 1.

       Le figlinae sono state localizzate a Tivoli da Giuliani 1966, 116s. n. 149 con fig. 117. Sulla gens Caecilia nella valle Empolitana C. Pierattini, AttiMemTiv 43 (1970), 49-68. Cfr. Filippi 2004, 291.

  • CIL_XV_2382a corr-Pierattini1971_2

 

 

CIL XV 2382b

Forma: 999

1.     C∙CAECILI∙PECVLIARS

C. Caecili Peculiar<i>s.

 

Edizioni. CIL XIV 4092.10. Lanciani 1881, 354.

 

 

CIL XV 2383

Forma: 110

1.     CA^ECILIA^E

2.     EXSOCES

Caeciliae Exsoces.

 

Edizioni. CIL XIV 4092.11.

 

 

CIL XV 2383 var. = CIL XV S. 458

Forma: 110

1.     CAECILIA EXOCHE

Caecilia Exoche.

 

Commenti. Un esemplare di questo bollo era stato visto da Ashby presso la villa di Quintilio Varo a Tivoli (PBSR 3 (1906), 162 N. 1: CAECINA EXOCHI); Dessau corresse la lettura in CAECILIAE EXOCHES, ma Bloch 1947, 156 n. 116 la ripubblicò come CIL XV 2383 var., con una correzione della lettura: CAECILIA EXOCHE, al nominativo.

 

 

CIL XV 2384

Forma: 110

1.     L∙NONI∙TIB

L. Noni Tib( ).

 

Edizioni. CIL XIV 4092.14. CIL XV 2100 corr.? MNR III.

Paleografia. La I di TIB è lunga.

 

 

CIL XV 2385

Forma: 111

1.     P∙C Q SEPTICIOR'I

P. C. Q. Septiciori?.

 

Edizioni. CIL XIV 4092.16.

Commenti. Cfr. Marini 1884 N. 1279: "vi era forse SEPTICIORV^M".

Attestazioni. Villa sul Colle Faustiniano, Muzzioli 1970, 105 § 111 (villa e cunicoli) n. 1, insieme al formalmente simile bollo Novum CIL XV 1449/50 di L. Silius Dec(ianus), forma 111.

 

 

CIL XV 2386

Forma: 110

1.     [---]VINOVA

2.     [---]AG∙T∙ANN^I∙TI[---]

[---]vinova [---]ag( ) T. Anni Ti[---].

 

Edizioni. CIL XIV 4092.3. Cfr. CIL XV 6117 [---]X BRV^T∙NOV'A[---] | O M^AG∙QA^NESV^A.

 

 

CIL XV 2387

Forma: circolare 210 o 500 (Steinby 1987, 325)

1.     [---]OR∙NA^EPOT[---]

2.     [---]SCEN[---]

       pars signi incerti

 

[---]or Naepot[---]scen[---].

 

Edizioni. CIL XIV 4092.12.

Commenti. Cfr. Marini 1884 N. 1113, r. 1: NA^E∙; r. 2: [---]ESCEN[---]. Forse un bollo di Plaetorius Nepos, Bloch 1948.2, 41. Rinvenuto a Villa Adriana (Bloch 1947, 156).

 

 

CIL XV 2388 compl.   Fig. Moscetti 2020, N. 86.

Forma: 110

8.5+, 2.5. Lett. 1.6-1.7. Anderson

1.     L∙HILARVS

L. Hilarus.

 

Edizioni. Anderson 1991, 106 N. 245, fig. 69. Moscetti 2002.2, 72 N. 86, fig. p. 83. Moscetti 2020, N. 86.

Commenti. L'edizione di Anderson completa quella del CIL per la forma, non indicata nel testo dell'edizione, ma visibile in fig. 69 (Steinby 1993, 494; Taglietti 2001, 777).

  • CIL_XV_2388-Moscetti2020_86

 

 

CIL XV 2389

Forma: 110

1.     [---]ASI r. p. ds.

2.     [A]POLLOPHAN

[---]asi [A]pollophan(is).

 

 

Edizioni. CIL XIV 4092.4.

Commenti. Dressel scioglie [Vitr]asi [A]pollophan(is).

 

 

 


 

 

CIL XV 2390 compl. Fig. Steinby 1978-79, tav. XXI.7.

Forma: 110

Sig. alt. 2.1-2.2. Lett. 1.4.

1.     Q'VINCTIL∙NOM

Quinctil(i) Nom( ).

                   

Edizioni. CIL XIV 4092.15. Mari 1983, 190 n. 710. Steinby 1978-79, 69 N. 101, tav. XXI.7. Moscetti 2002.2, 71 N. 74 fig. p. 83. Moscetti 2020, N. 74.I-II.

Attestazioni. Guidonia, Moscetti.

Commenti. L'edizione conferma l'integrazione già proposta da Dessau.

  • CIL_XV_2390compl-Steinby1978-79_XXI.7

 

 

CIL XV 2391

Forma: 999

  1. VSCLLEV∙TO∙IS

 

Paleografia. La seconda V e la O sono piccole. I punti tra le lettere non si trovano a metà altezza, ma in basso.

Commenti. Secondo Dressel il testo è totalmente corrotto.

 

 

CIL XV 2392 compl.   Fig. Cozzo 1936, fig. 6.

Forma: 110

1.     X columna II

2.     N

XII N( ).

 

Edizioni. G. Fiorelli, NSc 1888, 287 (dis.). Cozzo 1936, 249, fig. 6. Steinby 1978-79, 69 N. 102.

Paleografia. La N in r. 2 è retrograda.

Commenti. Cozzo completa l'edizione del CIL per la N retrograda sotto la colonna. Secondo Cozzo il bollo proviene da "una fabbrica al XII miglio della Nomentana". L'esemplare del CIL proviene infatti da Mentana.

  • CIL_XV_2392-Cozzo36_6

 

 

Novum CIL XV 2392/3 (?)

Forma: 110

1.     XII

XII.

 

Edizioni. Steinby 1987, 44 N. 89 (Museo di Grottaferrata).

 

 

CIL XV 2393 = CIL XV S. 459   Fig. Bodel 1983, tav. XXV.123.

Forma: 530

Sig. 9.3, orb. 3.6. Lett. 1.2, 1.0-1.1 (T^I, N^I 1.2). Lin. 1, 2, 2.

1.     EX FIG INTELLIANIS DE POR COR

2.     PET^IN ET APRON^IAN

3.     COS

Ex fig(linis) Intellianis, de por(tu) Cor(ense), Petin(o) et Apronian(o) cos.

 

Edizioni. L. Borsari, NSc 1892, 347. Bodel 1983, 63 N. 123, tav. XXV.123.

Commenti. L'edizione di Bloch corregge quella del CIL nelle ultime lettere del bollo: DE POR COR anziché DE P OF COR (cfr. Borsari). Bodel 1983 riporta nella trascrizione un punto triangolare in r. 1 dopo INT; esso tuttavia è giudicato dall'autore stesso come dovuto a una irregolarità della superficie del mattone.

       Il portus è stato localizzato presso la confluenza del fosso Correse nel Tevere; al posto della ipotetica integrazione Cor(nelii?) si propone con buoni argomenti Cor(ensis); v. Filippi - Stanco 2005, 157; Gianfrotta 2010, 151 con bibliografia. 

Datazione. A. 123 d.C.

 

  • CIL_XV_2393-Bodel83_123

 

 

CIL XV 2394

Forma: 530/540

1.     EX∙PR∙T^I∙CLAVD∙QVARTI

2.     PAET∙ET∙APRON∙COS∙

 

Ex pr(aedis) Ti. Claud(i) Quarti, Paet(ino) et Apron(iano) co(n)s(ulibus).

 

Commenti. Dressel tramanda altre due versioni dello stesso bollo: PAET∙ET∙APRON∙COSS∙|EX∙PR∙|T∙CLAVD∙QVARTI e PAET∙ET∙APRON∙COS∙EX∙PR||T^I∙CLAVD∙QVARTI.

Attestazioni. Rinvenuto solo nella villa a Montopoli, Cures Sabini, il che permetterebbe di fissare l'attribuzione della villa alla gens Claudia; Buonocore 1994, 369.   

Datazione. A. 123 d.C.

 

 

CIL XV 2395   Fig. Lezzi 2006, 37 N. 7.

Forma: 110

1.     T∙PET^ISIVS

2.     ORPH^EVS

T. Petisius Orpheus.

 

Edizioni. G. Tomassetti, BCom 1887, 237 N. 13. Lezzi 2006, 37 N. 7 con fot. (trascrizione senza nessi).

Commenti. Cfr. il bollo CIL IX 6078.129: T. Petisi Aprilis (NSc 1881, 245). Petitius in Lezzi.

Attestazioni. Villa dei Bruttii Praesentes, anfiteatro di Trebula Mutuesca: F. Lezzi, in Lazio e Sabina 3, 80.

  • CIL_XV_2395-Lezzi2006_7

 

 

 

 

LATERES EXTERNAE ORIGINIS ROMAE VEL IN LATIUM ILLATI

 

 

CIL XV 2396 compl.   Fig. Calco Pompei inv. 17429; Magalhaes 2006, fig. 68.

Forma: 430

Sig. 9.3, 4.4. Lett. 0.8-1.4. Lin. 2, 2.

1.     L∙ANNI∙DELI

L. Anni Deli.

 

Edizioni. CIL X 8042.8. Steinby 1979, 267. Magalhaes 2006, 139s. N. 8, fig. 68 con bibliografia. Medaglia 2016, 59s. N. 26, tav. 4.26.1. Scheda Pompei inv. 17429.

Paleografia. Le N sono inverse. Diam. 8.8, lett. 1.8 Magalhaes.

Commenti. L'edizione del CIL è completata per la L iniziale e per le ultime due lettere di DELI. Cfr. il sigillo CIL X 8059.39 L ANNI DE// nel Museo Carafa a Napoli.

Attestazioni. Stabiae 34 ess., Pompei ed Ercolano (CIL X), forse Capri e paludi Pomptini (CIL XV).

Datazione. Metà ca. del I sec. d.C.

  • CIL_XV_2396-Pompei17429
  • CIL_XV_2396compl-Magalhes2006_68

 

 

Novum CIL XV 2396/7   Fig. Della Corte 1929, fig. 3b.

Forma: 111

1.     C∙A^PPA^EI

2.     NEREI

C. Appaei Nerei.

 

Edizioni. D. Vaglieri, NSc 1912, 434 (d.). M. Della Corte, NSc 1929, 202 fig. 3b e 204. Steinby 1978-79, 73 N. 121.

Commenti. Frammento di dolio ritrovato a Ostia; tegola ritrovata a Castello di Palma, Della Corte. V. Novum CIL XV S. 468/9.1.

  • NovumCIL_XV_2396-7-DellaCorte1929_3b

 

 

CIL XV 2397 = CIL XV S. 460   Fig. SAO inv. 26639.

Forma: 530/540

Sig. 8.0, orb. ?. Lett. 1.0, 1.0 (V^I 1.3). Lin. 1, 2, 2.

1.     EX∙FIGLINIS

2.     AVIDI QV^IET

Ex figlinis Avidi Quiet(i).

 

Edizioni. CIL X 8046.11. CIL XIV 4089.8. LSO 1226. Zucca 1980, 64 N. 20.

Commenti. L'edizione di Bloch corregge quella di Dressel (cfr. C.L. Visconti, BCom 1877, 74) per la forma del bollo e per l'ultima lettera (una T e non una I). Il bollo è noto anche in Sardegna, ma non è detto che sia di origine sarda (Bloch). Forse per sbaglio, Zucca dà il cognomen nella forma Q^I^ETI. Avidius Quietus potrebbe essere, secondo Bloch, T. Avidius Quietus (PIR A 1410), consul suffectus nel 111 d.C., e proconsole d'Asia intorno al 125/126 d.C., ipotesi accettata da Blake 1959, 128s. n. 47 (domus sull'Esquilino).

  • CIL_XV_2397-SAOinv.26639

 

 

CIL XV 2398

Forma: 110

1.     C BROTI PHILOCA^LI

C. Broti Philocali.

 

Edizioni. CIL X 8043.40b, c. CIL XIV 4089.25. Lanciani 1881, 478 Silloge N. 401 per errore fra le iscrizioni su fistule (Ostia).

 

 

CIL XV 2398 var.

Forma: 110

1.     C∙BROTI

2.     PHILOCA'L

C. Broti Philocal(i).

 

Edizioni. CIL X 8043.40a, d.

Commenti. Bollo di origine campana.

 

 

CIL XV 2399a*    Fig. Calco Pompei inv. 17431.

Forma: 210

Sig. 6.0. Lett. 0.9-1.0. Lin. 1, 2.

1.     TI∙CLAVDI∙AVG∙L∙POTISCI

       nux pinea inter duas palmulas

Ti. Claudi Aug(usti) l(iberti) Potisci.

 

Edizioni. CIL X 8042.36g. CIL XIV 4089.29. Steinby 1987, 44 N. 90. Scheda Pompei inv. 17431. MNR III.

Paleografia. Nessun punto notato da Dressel.

Commenti. La qualità dell'argilla e il tipo di tegola confermano l'origine campana (Steinby 1979, 267; Steinby 1987, 44 N. 90).

Attestazioni. Pompei, M. Della Corte, NSc 1912, 185, 216 (I.7.8) con CIL XV 2399b. Pompei I.11.8, inv. 13656 (1963). Carsoli, di origine incerta, fr. forse collegabile con CIL XV 2399-2400 M. Buonocore, in Bullettino Deputazione Abruzzese Storia Patria 73 (1983), 286; Buonocore 1994, 366 n. 75.

Datazione. Tarda età neroniana - prima età flavia.

  • CIL_XV_2399a-Pompei17431

 

 

CIL XV 2399b compl.   Fig. Calco Pompei inv. 13647.

Forma: 210

Sig. 6.0. Lett. 0.8-1.0. Lin. 1, 1.

1.     TI CLAVDI∙AVG∙L∙POTISCI∙

       papaverum capita tria

Ti. Claudi Aug(usti) l(iberti) Potisci.

 

Edizioni. CIL X 8042.36h. G. Stefani, Pompei. Vecchi scavi sconosciuti. La villa rinvenuta dal marchese Giovanni Imperiali in località Civita (1907-1908). L'Erma di Bretschneider, Roma 1994, 67s. N. 307 tav. XXV.3.

Paleografia. Solo l'ultimo punto notato da Dressel.

Commenti. L'edizione del CIL (cfr. A. Elter, BdI 1884, 69) è completata per la parte centrale del testo (IAVGLP). Confronti di Stefani: Giordano - Casale 1990, 313 N. 151, 315 N. 170; v. anche M. Della Corte, NSc 1912, 185, 216. La qualità dell'argilla e il tipo di tegola confermano l'origine campana (Steinby 1979, 267; Steinby 1987, 44 N. 90).

Datazione. Tarda età neroniana o prima età flavia (Stefani).

  • CIL_XV_2399b-Pompei13647

 

 

CIL XV 2399c* compl.   Fig. Calco Pompei inv. 13648; Ciarla 2020, fig. 19.

Forma: 210

Sig. 6.1. Lett. 0.9-1.0. Lin. 1, 1.

1.     TI∙CLAVDI∙AVG∙L∙POTISCI∙

       caduceus alatus inter duos ramos palmae

Ti. Claudi Aug(usti) l(iberti) Potisci.

 

Edizioni. CIL X 8042.36h?. A. Ciarla, Quaderni dell'Antiquarium III. Torre del Monumento. Antiquarium Comunale di Nettuno Musei, 2020, 32, fig. 19 (fot. dell'autore). Scheda Pompei inv. 13648.

Paleografia. Il primo, il terzo e il quarto punto non notati da Dressel. Nell'es. di Nettuno manca la parte esterna delle lettere AV e parte della D, evidentemente a causa di una frattura del timbro.

Commenti. L'edizione del CIL (cfr. A. Elter, BdI 1884, 69) è completata per la parte centrale del testo (AVGLP). La qualità dell'argilla e il tipo di tegola confermano l'origine campana (Steinby 1979, 267; Steinby 1987, 44 N. 90).

Datazione. Tarda età neroniana - prima età flavia.

 

 

CIL XV 2399 var.   Fig. Calco Pompei inv. 17432.

Forma: 210

Sig. 5.8. Lett. 1.0-1.1. Lin. 1, 1.

1.     TI∙CLAVDI∙AVG∙L∙POTISCI∙

       rami palmae tre stantes

       ramus palmae iacens

Ti. Claudi Aug(usti) l(iberti) Potisci.

 

Edizioni. CIL X 8042.36h var. NSc 1895, 325 (S. Maria Capua Vetere, anfiteatro).

Commenti. La qualità dell'argilla e il tipo di tegola confermano l'origine campana (Steinby 1979, 267; Steinby 1987, 44 N. 90).

Datazione. Tarda età neroniana - prima età flavia.

  • CIL_XV_2399var-Pompei17432

 

 

CIL XV 2400* compl.   Fig. SAO inv. 25406.

Forma: 210

Sig. 6.2. Lett. 0.9-1.0. Lin. 1, 1.

1.     POTISCI∙AVG∙L∙

Potisci Aug(usti) l(iberti).

 

Edizioni. CIL X 8043.76. LSO 1227.

Paleografia. Il punto dopo la L non notato da Dressel.

Commenti. L'edizione del CIL è completata per la descrizione della forma. La qualità dell'argilla e il tipo di tegola confermano l'origine campana (Steinby 1979, 267; Steinby 1987, 44 N. 90).

Datazione. Tarda età neroniana - prima età flavia.

  • CIL_XV_2400-LSO1227

 

 

CIL XV S. 461   Fig. SAO inv. 23016.

Forma: 220

Sig. 6.2. Lett. 0.9-1.0. Lin. 1, 1.

1.     TI∙CLA∙POTISCI∙

Ti. Cla(udi) Potisci.

 

Edizioni. CIL XIV 5308.16. D. Vaglieri, NSc 1912, 345. LSO 1228. Scheda Pompei inv. 11398 (1955, via Nocera).

Commenti. Vaglieri leggeva erroneamente PODISCI; cfr. anche F. Icard, BArchCTHS 1923, 34 N. 17. La qualità dell'argilla e il tipo di tegola confermano l'origine campana (Steinby 1979, 267; Steinby 1987, 44 N. 90).

Datazione. Tarda età neroniana - prima età flavia.

  • CIL_XV_S.461-SAOinv.23016

 

 

CIL XV S. 461 var.? 

Forma: 210

Sig. 5.9. Lett. 1.0. Lin. 1, 1.

1.     TI∙CLA∙POTISCI∙

       ramus palmae?

Ti. Cla(udi) Potisci.

 

Edizioni. Scheda Pompei inv. 13656 (1963, I.XI).

Commenti. Es. male impresso; a differenza degli ess. di S. 461 il centro appare piano; la presenza del signum è dubbia. La qualità dell'argilla e il tipo di tegola confermano l'origine campana (Steinby 1979, 267; Steinby 1987, 44 N. 90).

Datazione. Tarda età neroniana - prima età flavia.

 

 

 


 

 

CIL XV 2401

Forma: 110

1.     Q∙M^VCI AS^C[[---]]

Q. Muci Asc[[lepiadis]].

 

Edizioni. Steinby 1987, 32 N. 1c.

Paleografia. Litt. bonis. La C in MVCI è piccola e attaccata al nesso M^V; in ASCL Dressel ha visto un nesso SC. Simili soluzioni paleografiche si ripetono negli altri bolli di Q. Mucius Asclepiades, cfr. CIL X 8042.76 e varianti.

 

 

CIL XV 2402 I   Fig. Calco Pompei inv. 17211.

Forma: 110

Sig. 8.8, 2.3. Lett. 1.9-2.0.

1.     S^TAB·A^PPI

Stab(ilionis/ -ilis?) Appi.

 

Edizioni. CIL X 8042.98c, f-k, n, q. G. Fiorelli, NSc 1888, 235. Pompei inv. 17211. 

  • CIL_XV_2402I-Pompei17211

 

 

CIL XV 2402 II   Fig. Calco Pompei inv. 8621; Medaglia 2016, tav. 1.7.1.

Forma: 170

Sig. 9.8, 2.7. Lett. 1.7.

1.     S^TAB·A^PPI

Stab(ilionis/ -ilis?) Appi.

 

Edizioni. Medaglia 2016, 48-50 Nn. 7.1-7.26, tav. 1.7.1. Pompei inv. 8621.

Paleografia. Le misure date da Medaglia corrispondono al timbro II, tranne l’alt. delle lettere (solo cm 1.2), che dovrebbe essere dovuta un errore di stampa.

Commenti. Le tegole sono di origine campana (cfr. CIL X 8042.98). Torelli 2000, 314 identifica Appius con Appius Claudius Pulcher, cos. 38 a.C. (PIR C 982). Ulteriore bibliografia in Medaglia 2016, 49s.

Datazione. Età augusteo-tiberiana Medaglia.

  • CIL_XV_2402II-Medaglia2016_I.7.1

 

                   

Novum CIL XV 2402/3   Fig. Buzzetti 1985, fig. 242.A.1.

Forma: 210

Sig. 5.5. Lett. 1.1, 1.6. Lin. 1, 1.

1.     ACTI·

2.     S

Acti S( ).

 

Edizioni. CIL X 8042.5. LSO 1. Buzzetti 1985, 240 N. 1, fig. 242.A.1 (Ostia).

Commenti. Il bollo è stato qui inserito in una serie omogenea di timbri, caratterizzati dalla stessa forma e dalla stessa formula; cfr., in ordine alfabetico per i nomi, S. 464b, S. 464a = 464c, 2403-2405, Novum 2405/6,2406, Novum 2406/7, 2407, S. 465a-b, 2408, S. 462, Novum S. 462/2409.1-2, 2409, S. 463, 2410, Novum 2410/1. I timbri sono circolari, piccoli di diametro, con il margine profilato a gradino. Non è escluso che i timbri siano stati di metallo (v. S. 465a). La coerenza tipologica e formale della serie è stata notata sia da Dressel (CIL XV, p. 474) che da Bloch (comm. ai bolli S. 462-465).

       Il testo è costituito da un solo nome servile al genitivo e al centro del bollo una delle tre lettere C (cfr. CIL XV 2403, 2404, Novum 2405/6, Novum 2406/7, S. 465a, 2408, S. 462, Novum S. 462/2409.2, 2409, 2410), M (S. 464b, S. 464a=c, 2405, 2407, S. 465a, Novum S.462/2409.1, S.463) o S (Novum 2402/3, 2406, Novum 2410/1). L'unica eccezione dalla regola, CIL XV S. 462 con il nome al nominativo seguito dall'abbreviazione f(ecit), conferma lo status servile degli officinatori, probabilmente proprietà di tre persone diverse. Meno convincenti sono altri scioglimenti delle lettere C, S e M, come m(anu), s(ervi), c(ura), oppure come nome di figlinae (cfr. S. 464a=c, 2403, 2405, Novum 2405/6, 2406, S. 465b, 2408), soprattutto perché l'omogeneità formale della serie impone un'interpretazione unitaria. Per CIL X 8042.5 si propone l'improbabile scioglimento Ac...Ti. s(ervus).

       I servi nominati lavorarono per il non meglio identificabile N. C( ) o N( ) C( ), i cui bolli (CIL X 8042.111 e CIL XV 2410, 2411 e var.) talvolta sono associati a uno dei bolli della serie: CIL X 8042.5 nella tegola pompeiana inv. 17494 con 2411 I; v. inoltre 2405, 2410, Novum CIL XV 2410/1.

       Due bolli della serie, Novum CIL XV 2402/3 = X 8042.5 e S. 465b sono stati rinvenuti a Ostia nella Domus Fulminata (Reg. III.VII.4), da Bloch (1953, 222) datata 65-75 ca., insieme a un frammento di CIL XV 1137, un bollo di L. Faenius Rufus (PIR F 102), prefetto dell'annona dal 55 al 62 e prefetto del pretorio di Nerone dal 62 al 65, quando fu ucciso. Il bollo 1137, con il testo Faeni Rufi, è probabilmente anteriore alla prefettura. Tipologicamente è simile alla serie in esame, circolare e di dimensioni ridotte presenta lo stesso margine profilato: i timbri sono chiaramente opera dello stesso artigiano. Inoltre, coincidono anche la tipologia delle tegole e l'argilla; in un secondo tempo, al centro del bollo 1136 del prefetto del pretorio è stata aggiunta una M, una delle tre lettere ricorrenti nella serie. L'ipotesi di una provenienza comune viene confermata dal rinvenimento di una tegola con i timbri sia di Faenius Rufus (CIL XV 1137 I) che di Theopompus (CIL XV 2410), v. La posizione di N( ) C( ) non è immediatamente chiara, ma dato che si tratta di una persona libera, dovrebbe essere un officinatore, forse proprietario dei servi che usano i piccoli bolli circolari (cfr. Steinby 1979, 267 e n. 4).

       Già Dressel ha posto il problema della provenienza della serie (CIL XV, p. 474), lasciando aperta la scelta fra la Campania e Ostia. Sulla base della distribuzione dei rinvenimenti, quest'ultima alternativa è stata senza riserve adottata da Bloch (commento a S. 462-465), che ricorda la cospicua esportazione, proprio in età neroniana, di mortai a Pompei e altrove nella Campania. Le tegole sono però di un tipo prodotto in Campania (i tagli adoperati nelle alette per permettere la parziale sovrapposizione delle tegole sono diverse dalle riseghe tipiche dell'area tiberina). Nella stessa area si ritrova l'argilla decisamente diversa da quella delle figlinae c.d. urbane: la pasta molto fine, dura e compatta, priva di sgrassanti è nota anche da anfore prodotte a Mondragone e a Terracina (Steinby 1979, 266s. con n. 6).

       In conclusione, la serie è di origine campana e la si data in età neroniana (così anche Steinby 1974-75, 15 n. 1).

Attestazioni. Pompei, IX.9.7, NSc 1887. 415; VIII.2.7, 14, NSc 1899, 63; fuori Porta Vesuvio, NSc 1910, 263 (v. anche sopra).

 

 

CIL XV S. 464b compl.   Fig. SAO inv. 23670.

Forma: 210

Sig. 5.2. Lett. 1.1, 1.1.

1.     APICI

2.     M

Apici M( ).

 

Edizioni. CIL XV 1835. SAO, GSc 1924, inv. 15478 (Helen). D. Vaglieri, NSc 1909, 53f. Garofalo Zappa 1971, 282, tav. V.22. LSO 1229.

Commenti e datazione. V. Novum CIL XV 2402/3.

  • CIL_XV_ S.464b-SAOinv.23670

 

 

CIL XV S. 464a = CIL XV S. 464c compl.  Fig. SAO inv. 23810.

Forma: 210

Sig. 5.5. Lett. 1.1, 1.0.

1.     ASTI

2.     M     

Asti M( ).

 

Edizioni. D. Vaglieri, NSc 1909, 53e (/RSTI | M); NSc 1913, 218e (AS/I | M). LSO 1230.

Commenti e datazione. V. Novum CIL XV 2402/3. LSO 1230: è probabile che il frammento pubblicato da Bloch come CIL XV S. 464a sia in realtà il campione di LSO per CIL XV S. 464c.

Attestazioni. Ostia (bis).

  • CIL_XV_S.464a-SAOinv.23810

 

 

CIL XV S. 464c compl. = CIL XV S. 464a

 

 

CIL XV 2403  

Forma: 210

1.     BLASTI

2.     C

Blasti C( ).

 

Commenti e datazione. V. Novum CIL XV 2402/3. Dressel sottolinea che il Blastus di questo bollo non è il Ti. Claudius Blastus di CIL XV 577-579 (di età traianea-adrianea) e che il bollo, nonostante la forma delle lettere sembri essere di III sec., senza dubbio appartiene al I sec. d.C. come i bolli simili che seguono.

Attestazioni. Roma, Monte della Giustizia (Dressel).

 

 

CIL XV 2404   Fig. SAO inv. 21934.

Forma: 210

Sig. 5.4. Lett. 1.3-1.4, 1.2. Lin. 1, -.

1.     CHIVS

2.     C

Chius( ) C( ).

 

Edizioni. CIL XIV 4089. 27. C.L. Visconti, BCom 1879, 207. LSO 1231.

Commenti e datazione. V. Novum CIL XV 2402/3. Visconti legge CHIVS C(hius)?

Attestazioni. Ostia.

  • CIL_XV_ 2404-SAOinv.21934

 

 

CIL XV 2405   Fig. Filippi 1992, fig. 5.23; fot. di H. Manderscheid.

Forma: 210

1.     COETONICI

2.     M

Coetonici M( ).

 

Edizioni. Calco in Filippi 1992, fig. 5.23. Trascrizione da fotografia di H. Manderscheid del 11.2.2013, terme di Minturnae. Per un es. su coperchio di dolio v. Taglietti 2015, 276 n. 42.

Commenti. V. Novum CIL XV 2402/3. Marini 1884 N. 748 proponeva di vedere in M( ) l'iniziale del nome della fornace. Nelle terme di Minturnae il bollo compare in combinazione con il bollo CIL XV 2011 var.; v. il commento per la pubblicazione di Manderscheid. V. anche P. Cavuoto, Miscellanea Greca e Romana 8 (1982), 571 N. 139 per un es. dal tepidarium delle terme di Minturnae.

  • CIL_XV_2405-Filippi1992_5.23
  • CIL_XV_2405-Mandersheid-Minturno2013

 

 

Novum CIL XV 2405/6*   Fig. SAO inv. 25215.

Forma: 210

Sig. 5.5. Lett. 1.3-1.4, 1.4.

1.     CORYMBI

2.     C

Corymbi C( ).

 

Edizioni. Garofalo Zappa 1971, 262 N. 6, tav. I.2. LSO 1232.

Paleografia. Punto non notato da Garofalo Zappa.

Commenti e datazione. V. Novum CIL XV 2402/3. A proposito della C centrale, secondo Garofalo Zappa potrebbe trattarsi del nome dell'officina, più probabilmente ostiense che campana.

Attestazioni. Ostia.

  • NovumCIL_XV_2405-6-SAOinv.25215

 

 

CIL XV 2406   Fig. SAO inv. 23611.

Forma: 210

Sig. 5.4. Lett. 1.2, 1.9.

1.     FORTVNATVS

2.     S

Fortunatus S( ).

 

Edizioni. CIL XIV 4089.31. C.L. Visconti, BCom 1879, 206. Descemet 1880 N. 175. LSO 1233.

Commenti e datazione. V. Novum CIL XV 2402/3. Mattone di cm 22x22 (Dressel).

Attestazioni. Ostia.

  • CIL_XV_2406-SAOinv.23611

 

 

Novum CIL XV 2406/7   Fig. SAO inv. 27717.

Forma: 210

Sig. 5.5. Lett. 1.1, 1.0.

1.     ISTIMI

2.     C

Istimi C( ).

 

Edizioni. SAO, GSc 1922, inv. 14771: I//TIMI// (Helen). LSO 1234.

Commenti e datazione. V. Novum CIL XV 2402/3.

Attestazioni. Ostia.

  • NovumCIL_XV_2406-7-SAOinv.27717

 

 

CIL XV 2407

Forma: 210

1.     IVCVNDI

2.     M

Iucundi M( ).

 

Edizioni. A. Elter, BdI 1884, 69.

Commenti e datazione. V. Novum CIL XV 2402/3.

Attestazioni. "... ad lacum Fogliani in loco cui nomen San Donato", Elter.

 

 

CIL XV S. 465a compl.   Fig. Steinby 1974, tav. III.17.

Forma: 210

Sig. 5.9. Lett. 1.3, 1.1.

1.     LEVPRONIS

2.     M

Leupronis M( ).

 

Edizioni. Steinby 1974, 97, tav. III.17.

Paleografia. La forma delle lettere fa pensare ad un timbro metallico; il bollo è piccolo di diametro e presenta al margine un gradino (Steinby 1974, 97).

Commenti e datazione. V. Novum CIL XV 2402/3. L'edizione di Bloch è completata per le prime tre lettere del nome.

Attestazioni. Roma (Steinby), Ostia.

  • CIL_XV_S.465a-Steinby74_III.17

 

 

CIL XV S. 465b compl.   Fig. SAO inv. 25211.

Forma: 210

Sig. 5.0. Lett. 1.2, 1.7.

1.     PE[---]LI

2.     C

Pe[ta]li C( ).

 

Edizioni. Garofalo Zappa 1971, 282, tav. V.23. LSO 1235.

Commenti e datazione. V. Novum CIL XV 2402/3. L'integrazione del nome di Garofalo Zappa, che legge PE.ILI, è Pe[t]ili. Petalus è attestato a Roma, v. Solin 2003 II, 1198.

Datazione. Steinby 1974-75, 15 n. 1: età neroniana. Rinvenuto a Ostia, nella Domus Fulminata (Reg. III.VII.4), da Bloch datata 65-75 ca. (Bloch 1953, 222), insieme a un frammento di CIL XV 1137, un bollo di Faenius Rufus, prefetto dell'annona dal 55 al 62 e prefetto del pretorio di Nerone dal 62 al 65, quando fu ucciso. Prima dell'a. 65 Blake 1959, 133 n. 13.

  • CIL_XV_S.465b-LSO1235

 

 

CIL XV 2408   Fig. SAO inv. 21559.

Forma: 210

Sig. 5.1. Lett. 1.2, 1.8. Lin. 1, 1.

1.     PHILETI

2.     C

Phileti C( ).

 

Edizioni. CIL XIV 5308.31. C.L. Visconti, BCom 1877, 224 e 238. Steinby 1973-74, 115. LSO 1236.

Commenti e datazione. V. Novum CIL XV 2402/3. Con riferimento a CIL XV 944 Visconti proponeva lo scioglimento C(oeli) Phileti. Associato al bollo CIL XV 2411 su tegola da S. Maria Maggiore (Steinby).

Attestazioni. Roma, Porta Flaminia (Visconti), S. Maria Maggiore (Steinby).

  • CIL_XV_2408-SAOinv.21559

 

 

CIL XV S. 462

Forma: 210

1.     PHILETVS F

2.     C

Philetus f(ecit) C( ).

 

Commenti e datazione. V. Novum CIL XV 2402/3.

Attestazioni. Roma?; conservato nell'Antiquario Comunale.

 

 

Novum CIL XV S. 462/2409.1   Fig. Steinby 1973-74, fig. 10.

Forma: 210

Sig. 4.9. Lett. 1.4, 1.0.

1.     PHOEBI

2.     M

Phoebi M( ).

 

Edizioni. Steinby 1973-74, 121 N. 1 fig. 10.

Commenti e datazione. V. Novum CIL XV 2402/3.

Attestazioni. Roma, S. Maria Maggiore.

  • NovumCIL_XV_S.462-2409.1-Steinby73-74_10

 

 

Novum CIL XV S. 462/2409.2

Forma: 210

1.     PYLADIS

2.     C

Pyladis C( ).

 

Edizioni. CIL X 8042.87.

Attestazioni. Puteoli (Dressel).

Commenti e datazione. V. Novum CIL XV 2402/3.

 

 

CIL XV 2409

Forma: 210

1.     SECVNDI

2.     C

Secundi C( ).

 

Commenti e datazione. Novum CIL XV 2402/3.

Attestazioni. Ostia.

 

 

CIL XV S. 463

Forma: 210

1.     THALLI

2.     M

Thalli M( ).

 

Commenti e datazione. V. Novum CIL XV 2402/3.

Attestazioni. Roma (conservato nell'Antiquario Comunale).

 

 

CIL XV 2410.1   Fig. SAO inv. 20657; Salvi 2012, fig. 16.b.

Forma: 210

Sig. 5.3. Lett. 1.3-1.5, 1.7.

1.     TH^EOPOMPI

2.     C

Theopompi C( ).

 

Edizioni. G. Fiorelli, NSc 1877, 322 N. 72 (tegola). LSO 1237. Salvi 2012, fig. 16.a-c (fot. D. Buffa).

Paleografia. Litt. non bonis.

Commenti e datazione. V. Novum CIL XV 2402/3. Associato a CIL XV 2411 di N( ) C( ) (v.) e a CIL XV 1137 I di Faenius Rufus (v.). Salvi 2012, 244s. identifica il bollo di quest'ultimo con CIL XV 1653 e legge M Pitie nel bollo male impresso di Theopompus.

Attestazioni. Roma, presso Porta Prenestina (Dressel).

  • CIL_XV_2410.1-Salvi2012_16.b

 

 

Novum CIL XV 2410/1   Fig. calco Pompei inv. 7880

Forma: 210

Sig. 6.3. Lett. 1.3-1.4, 1.4. Lin. 1, 1.

1.     VRBANI·

2.     S

Urbani S( ).

 

Edizioni. CIL X 8042.111. Scheda Pompei inv. 7880, Reg. I.8.13, 1.8.1949 (EMS).

Commenti e datazione. Di tre esemplari schedati a Pompei uno presenta un secondo bollo di N·C (Dressel con un punto dubbio), cfr. CIL X 8042.79, CIL XV 2411). V. il commento a Novum CIL XV 2402/3.

Attestazioni. Pompei (bis; Dressel).

Datazione. Il rinvenimento a Pompei da un terminus ante quem nell'a. 79. V. Novum CIL XV 2402/3.

  • NovumCIL_XV_2410-1-Pompei7880

 

 

CIL XV 2411 I-II   Fig. SAO inv. 21748, 24906.

Forma: 170

I. Sig. 6.7, 3.0. Lett. 2.0.

II. Sig. 7.3, 2.6. Lett. 1.6.

1.     N∙C

N( ) C( ).

 

Edizioni. Steinby 1973-74, 115 (CIL XV 2411 + CIL XV 5308.31). LSO 1238 I-II.

Paleografia. Litt. bonis.

Commenti e datazione. Un ulteriore es. male conservato e frammentario è stato pubblicato in Tuomisto 2009, 245s. N. 200 fig. 269 con la trascrizione N∙'O[---]; la forma del bollo e la posizione delle lettere sembrano corrispondere al timbro I.

       Associato alla serie di piccoli bolli circolari con un nome servile e una delle tre lettere C, S, M (v. il commento a Novum CIL XV 2402/3): CIL X 8042.5 = Novum CIL XV 2402/3 nella tegola pompeiana inv. 17494 il timbro I, 2410, Novum CIL XV 2410/1 = CIL X 8042.111; inoltre il bollo 2405 è associato alla variante circolare (2411 var.) dello stesso personaggio, che forse si cela anche dietro le iniziali L. N( ) C( ) in CIL XV 1314 e S. 341. La sua posizione potrebbe essere quella del dominus, ma non è escluso che egli sia un officinatore di L. Faenius Rufus (v. il commento a Novum CIL XV 2402/3, anche per la datazione in età neroniana).

Attestazioni. Pompei, V.5, NSc 1899, 24.

  • CIL_XV_2411 I-II- SAO24906
  • CIL_XV_2411 I-II-LSO1238.I

 

 

CIL XV 2411 var.   Fig. SAO inv. 24995.

Forma: 210

Sig. 7.0. Lett. 2.1, 2.3.

       ramus palmae ss.

1.     NC

       corona

N( ) C( ).

 

Edizioni. CIL XIV 5308.9. D. Vaglieri, NSc 1909, 208. LSO 7. Cavuoto 1982, 571s. N. 139, tav. LXXIV.143. H. Manderscheid, Nil magis mirandum in toto orbe terrarum. Wasserbewirtschaftung, Hydrotechnik und Wasserarchitektur von Minturnae. Palilia 33. Wiesbaden 2017, c.s.

Commenti. Un cerchietto in luogo della corona in CIL XIV e in Cavuoto. Un es. è impresso sulla stessa tegola con il bollo 2405, proveniente dalle terme di Minturnae.

Datazione. Età neroniana, v. CIL XV 2411.

  • CIL_XV_2411var-LSO_7

 

 

CIL XV 2412   Fig. Rico 1993, fig. 3.a; SAO inv. 20817  

Forma: 111

1.     L∙H^ER∙OP^T

L. Her(enni) Opt(ati).

 

Edizioni. CIL II 4967.41 a-d (in tubis ex argilla factis). CIL V 8110.445d. CIL XII 5679.44b, d, q, r. CIL XIV 3972. G. Fiorelli, NSc 1876, 178 e 1877, 293 (Ventimiglia). G. Fiorelli, NSc 1877, 269 (Roma, in fine: OF). LSO 1239. Veny 1966, 164s., figg. 14-16. J.M. Abascal, AEsp 63 (1990), 266 n. 16, fig. 3; Abad - Abascal 1991, 161s. N. ID 5 (Alicante). Rico 1993, 71-77, fig. 3.a. Rico 1995, 202s., fig. 3.4. Camilli - Taglietti 2019, 108, fig. 21.

Commenti. Marini 1884 N. 909 aveva letto OT anzicchè OP^T, Veny legge OF. Bolli di L. Herennius senza cognomen, molto comuni nell'area di Fréjus (J.P. Brun, BullArchProv 1986, 22 figg. 5-6 a proposito di ess. da La Philippe) sono di origine gallica (CIL V 8110.445a-c = CIL XII 5679.44b, d, q, r). Lo stesso bollo ricorre anche in tubuli in argilla rinvenuti in Spagna (CIL II 4967.41a-d; Dressel osserva che il cognomen viene erroneamente trascritto OP oppure OF). L HER OP compare frequentemente su anfore della tipologia Dressel 2/4: A. Tchernia, ArchEspA 44 (1971), 61-63. Verga 2006, 72 n. 213, a proposito del Novum CIL XV 2449/2450.3 di un L. Herennius attivo nell'area tiberina fa riferimento a CIL XV 2412.

Commenti. Per l'origine narbonese e sulla diffusione dei bolli di L. Herennius Optatus nel tarraconese e nella Francia sud orientale Ch. Rico, 'Production et diffusion des matériaux de construction en terre cuite dans le monde romain; l'exemple de la tarraconaise d'après l'épigraphie', MelCasaVelazquez 29.1 (1993), 51-86, part. 71-77 e 'Diffusion par mer des matériaux en terre cuite', MEFRA 107.2 (1995), 767-800, part. 772-777; per un'origine iberica invece L. Roldán Gomez - M. Bustamante Álvarez, 'The production, dispersion and use of bricks in Hispania', in Bukowiecki - Volpe - Wulf-Rheidt 2015, 135-144, part. 141s. Per l'area di diffusione Gianfrotta 2015, 115 n. 36. Attestato anche nella necropoli di Isola Sacra, Camilli - Taglietti 2019, 108 n. 24. Sintesi e ampia documentazione fotografica e grafica in I. Rodà de Llanza, Un episodi dintre de les Humanitats: l'Epigrafia. Epigrafia 'major' i 'menor': l'exemple del fabricant de teules Herenni Optat. Reial Acadèmia de Bones Lletres de Barcelona 2015.

  • CIL_XV_2412-SAOinv.20817

 

 

CIL XV 2413   Fig. Rico 1995, fig. 3.3.

Forma: 111

1.     M∙M^EL∙POLI sagitta ds.

M. Mel( ) Poli(tici?).

 

Edizioni. CIL V 8110.447c. CIL XII 5679.57c. Rico 1995, 205, fig. 3.3.

Commenti. Sulla diffusione del bollo nella Francia sud-orientale cfr. Rico 1993, part. 75 n. 82 e 'Diffusion par mer des matériaux en terre cuite', MEFRA 107.2 (1995), 767-800, part. 772-776; sull'origine gallica già Dressel.

  • CIL_XV_2413-Rico1995_3.3

 

 

CIL XV 2413 var.

Forma: 111

1.     M∙MEL∙POLI

M. Mel( ) Poli(tici?).

 

Edizioni. CIL V 8110.447a-b. CIL XII 5679.57d.

Paleografia. L'ultima I è iscritta nella L precedente.

 

 

CIL XV 2414   Fig. Miranda 1998, fig. 12.23.

Forma: 540 (orbicolo schiacciato)

1.     EX OFF CL sagitta FELICIS

2.     R'ELAS

3.     IN

Ex off(icina) Cl(audi) Felicis Salerni.

 

Edizioni. CIL VIII 10475.2 = CIL VIII 22632.37 = CIL XV 2414.3-4. AE 1926, 24. ILS 8667. ILS 8667. AE 1926, 24. Miranda 1998, 361 N. E66 bis, fig. 12.23.

Paleografia. Testo retrogrado, r. 2 e r. 3 capovolte e dritte. Lettere non buone. La F di FELICIS in r. 1 si differenzia dalle altre due sulla stessa riga.

Commenti. Cfr. G. Fiorelli (da G. Guglielmi), NSc 1884, 349 ([---]LICIS │[---]LLAS │ IN) e A.L. Delattre, Bulletin de l'Accademie d'Hippone 20 (1884), 53. Un altro bollo di Ti. Cl(audius) Felix, CIL VIII 10475.1 = CIL X 8042.35, è attestato a Isola Sacra; Camilli - Taglietti 2019, 108s. e n. 25, figg. 22-23. Il disegno pubblicato da Miranda presenta un testo destrorso. Le righe 2-3 sono state lette Salerni in AE 1926, 24, ILS 8667. Piuttosto che come indicazione dell'origine del laterizio (Thébert 2000, 348 n. 25) Salerni va interpretato come nome di tipo etnico di uno schiavo di Ti. Cl(audius) Felix.

Attestazioni. Africa settentrionale (Cartago, Hadrumetum, Hippona) ma anche Roma, Salerno; CIL X 8042.35 a Isola Sacra (Taglietti), Cuma, Paestum, Capri. Secondo Dressel sarebbe di origine africana, ma ora prevale la localizzazione della produzione in Campania; v. Camilli - Taglietti 2019.

Datazione. Dressel: II sec. d.C. per la forma del bollo (e la formula); inizio III sec. d.C. sulla base dei numerosi es. rinvenuti a Hippo Regius, nelle terme dedicate da Caracalla a Settimio Severo. Bibliografia in Thébert 2000, 348 n. 25; elenco di altri rinvenimenti a p. 350s.

 

 

Novum CIL XV 2414/5.1

Forma: 110

1.     Δ'ΙΩΝΥCΙ

Dionysi. Διωνιcι.

 

Edizioni. G. Gatti, NSc 1892, 347. Steinby 1978-79, 74 N. 139. MNR III.

Commenti. A Roma i bolli doliari greci sono rarissimi; perciò, potrebbe trattarsi di un bollo extraurbano, oppure di una classe diversa di ceramica (Steinby). Cfr. Novum CIL XV 2545/6.1, t.a.

 

 

 

Novum CIL XV 2414/5.2   Fig. Steinby 1974, tav. VI.37.

Forma: 111

Sig. 6.2. Lett. 1.6.

1.     VAZCM^P

 

Edizioni. Steinby 1974, 106 N. 26, tav. VI.37.

Paleografia. Nella A manca il tratto trasversale; la terza lettera pare piuttosto una Z retrograda che una S (Steinby).

Commenti. Forse di origine gallica (cfr. CIL XV 2412). Lo scioglimento del testo rimane oscuro (Steinby 1974).

  • NovumCIL_XV_2414-5.2-Steinby74_VI.37

 

 

CIL XV 2415 = CIL XV S. 466   Fig. Pietrogrande 1934, fig. 4.

Forma: 210

1.     XMΓ KACCIOY

monogramma Christi

Χ(ριςτός) M(ιχαηλ) Γ(αβριηλ) / Χ(ριςτόv) M(αρία) Γ(εννἇ) Kaccioy.

 

Edizioni. Crostarosa 1896, 55s., 79-87. Crostarosa 1901.1, 136 N. 45. A.L. Pietrogrande, NSc 1934, 158 e fig. 4. Steinby 1973-74, 115.

Paleografia. Lettere incavate.

Commenti. Il bollo è stato rinvenuto su di 59 (66 esemplari secondo Crostarosa) tegole impiegate sul tetto di S. Maria Maggiore. Secondo De Rossi (Bullettino di archeologia cristiana 1870, 7-32, tav. III.2) il bollo sarebbe di origine siriana (a proposito di un es. rinvenuto "in Emporio"). Crostarosa (1896, 79-87) pone invece l'attività dell'officina di Cassius nell'urbe; i rinvenimenti in altre chiese (anche S. Balbina, S. Croce in Gerusalemme e S. Giovanni a Porta Latina) giustificano l'ipotesi che il materiale provenga dalla valle tiberina.

       Il primo scioglimento della sigla XMΓ, proposto anche da Dressel, è di G.B. de Rossi (op. cit., 25); il secondo, rifiutato da de Rossi, è stato riproposto da J.O. Tjäder ('Christ, Our Lord, born of the Virgin Mary (XMΓ and VDN)', Eranos 68 (1970), 148-190) e da M. Guarducci (Epigrafia greca IV. Istituto Poligrafico dello Stato, Roma 1978, 311, 431, 439, 460s., 549, 550 e n. 2, 551 e nn. 2, 3), che collegano la produzione con la costruzione di S. Maria Maggiore. V. Steinby 1986, 134 e n. 70 e 2001, 145s.; Steinby 2020, 418.

Datazione. Crostarosa IV sec. d.C. A proposito dei rinvenimenti a S. Croce in Gerusalemme, Krautheimer (CBCR I, 168) propone una datazione fra il IV e il VI secolo. Sulla base della forma le tegole sono di età teodericiana; Steinby 1973-74, 115, tabella 130s.

  • CIL_XV_2415-Pietrogrande1934_4